Undici regioni, tra cui Veneto e Lazio, con zero morti e da questa mattina più della metà degli italiani in zona bianca. L'emergenza è ormai alle spalle, il calo dei contagi continua e gli abitanti delle regioni promosse nella fascia di minor rischio (Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia e Trentino) possono dire addio al coprifuoco e a quasi tutte le restrizioni, ad eccezione dell'obbligo di mascherina e del distanziamento.
I territori promossi si vanno ad aggiungere a Sardegna, Molise, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto, che per prime hanno raggiunto e mantenuto per tre settimane un'incidenza di contagi inferiore a 50 casi ogni 100mila abitanti. «Oltre 40 milioni di italiani da oggi sono in zona bianca. L'Italia ha uno dei migliori dati europei sull'incidenza. È un risultato incoraggiante che ci consente di guardare avanti con più fiducia. Dobbiamo insistere su questa strada con prudenza e gradualità. Oggi più che mai occorre conservare le corrette abitudini per non vanificare i tanti sacrifici fatti», commenta il ministro della Salute, Roberto Speranza. Resteranno in giallo Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Sicilia, Toscana, Valle d'Aosta e la Provincia autonoma di Bolzano. Ma ancora per poco. Se sarà confermato l'attuale andamento dei contagi, passeranno in bianco dal 21 giugno, tranne la Valle d'Aosta che avrà bisogno di un'altra settimana.
Da stasera, invece, dopo mesi di coprifuoco, chi vive nelle Regioni bianche non dovrà più guardare l'orologio per tornare a casa entro la mezzonotte, un limite che resta nelle altre regioni, e potrà mangiare e bere all'interno di bar e ristoranti senza alcun limite d'orario, anche se rimane il tetto massimo di sei persone sedute allo stesso tavolo. All'esterno, invece, via libera alle tavolate. Un cambio di passo che, secondo una stima della Coldiretti, porterà ad un incremento del fatturato del 20%. Nelle regioni bianche riaprono anche le discoteche, ma solo per ascoltare musica, mangiare e bere. Sempre vietato ballare, nonostante il pressing dei titolari dei locali che chiedono nuovi protocolli per riaprire le attività di un settore ormai fermo da troppo.
La decrescita dei contagi è continua, con la curva dei casi ormai tra le più basse d'Europa. Ieri si sono registrate 1.390 nuove infezioni, a fronte di 134.136 tamponi effettuati. Il tasso di positività è leggermente salito, all'1%. Nelle ultime 24 ore i decessi sono stati 26, in calo rispetto ai 52 registrati sabato. E ci sono regioni, dicevamo, come il Veneto e il Lazio, che per la prima volta dopo quasi un anno non hanno registrato nessun morto.
«Non dobbiamo mai dimenticare le giornate difficilissime in cui il Paese ha contato 700-800, anche 900 decessi al giorno. Ormai da qualche settimana i dati segnalano anche su quel fronte una riduzione significativa, ma fino a quando non avremo zero decessi avremo una sfida tutta da giocare», dice Speranza.
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