Il duello Fontana-Conte: cosa c'è davvero dietro e cosa "rivela" la grafia

Due caratteri diversi, due modi di vedere la politica: ecco la "sfida" tra Conte e Fontana per dare risposte nell'emergenza

Il duello Fontana-Conte:  cosa c'è davvero dietro e cosa "rivela" la grafia

Il Presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana possiede capacità di forza e determinazione non comuni e al servizio di ciò in cui crede. La forza vitale che mette nella propria professione è legata ad un credo legittimato dalla consapevolezza che i suoi poteri gli vengono dal popolo e ad esso vanno restituiti sotto forma di servizi. Gli slanci verso l’alto delle lettere (guarda qui la sua firma) maggiori nella firma, peraltro moderati ed armonici, indicano quanto per lui la legge debba essere a servizio dell’uomo e non a sfavore di sé. Infatti, la sua firma è ordinata e armonica, a segnalare come egli sia del tutto consapevole del fatto che, possedendo una notevole intelligenza e una sensibilità propriamente umana, egli debba mettere anche a dura prova se stesso pur di riuscire nell’intento di operare socialmente in modo equo e corretto. Il carattere, pacifico per natura, lo porta a mettersi a confronto con chiunque evitando però scontri inconcludenti, per cui è un vero leader democratico che sa governare cose e persone.

In confronto, la firma del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che si discosta molto dal tipo di gesto presente nella sua scrittura (qui la firma), mette in luce come la conquista sociale sia per lui un “riscatto sognato” e da difendere a tutti i costi: una paternità conquistata che non intende cedere a nessuno.

Questa persistenza nelle proprie convinzioni potrebbe portarlo a difettare di oggettività perdendo parte di quel bon-ton che lo contraddistingue, rischiando di lasciarsi trasportare dall’emotività e cadendo così nella trappola della competitività che non giova a un leader nella sua posizione.

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