Chi rompe paga. A ribadire l'ovvio, dopo gli scontri di Bologna, è il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. Il titolare del Viminale risponde alle polemiche del sindaco Pd del capoluogo emiliano Matteo Lepore, che sabato era arrivato a dire che i danni causati da antagonisti e pro Pal a margine della partita di basket tra Virtus Bologna e Maccabi Tel-Aviv erano da mettere in conto al ministero. Una devastazione quantificata, dal Comune, in circa 100 mila euro. Per il dem Lepore, quindi, la colpa delle violenze di centri sociali ed estremisti sarebbe tutta da addebitare a quella che ha definito "una gestione sconsiderata dell'ordine pubblico" da parte del Viminale. Piantedosi chiarisce in un'intervista al Tg1. "I danni vanno richiesti a chi li ha cagionati. Giocare la partita in un altro luogo era l'unica proposta che c'era pervenuta dal Comune di Bologna e significava per noi trasferire altrove il problema, peraltro in maniera che si è verificata anche inattuabile", replica Piantedosi. Poi il ministro dell'Interno passa al punto politico della questione, come da obiettivo dichiarato dei movimenti pro Pal, ovvero impedire alla squadra israeliana di disputare il match a Bologna. Un metodo che si è visto già all'opera il 14 ottobre scorso, in occasione della partita di calcio tra Italia e Israele a Udine. E anche lì città blindata e un bilancio di undici feriti, tra cui due giornalisti. "Io credo che tutto questo sottendesse il reale obiettivo - spiega Piantedosi a proposito dei disordini di venerdì sera - che era quello di affermare il principio che non dovesse giocare una squadra israeliana a Bologna". "Ed era un ricatto che ponevano in campo coloro i quali hanno fatto quello che si è visto e noi non potevamo accettarlo", sottolinea il ministro dell'Interno. Da Fi attacca Maurizio Gasparri: "Stiamo concordando delle azioni legali contro gli amministratori del Pd che offendono la Polizia". Risponde Igor Taruffi, fedelissimo di Elly Schlein nella segreteria dem: "Gli attacchi di Gasparri sono intollerabili".
Non c'erano alternative, dunque, al far giocare il match a Bologna. La soluzione di "trasferire la partita altrove", che dice il numero uno del Viminale - "era l'unica proposta che ci era pervenuta dal Comune" non era praticabile. Perché, secondo Piantedosi, "significava solo trasferire altrove il problema, perché l'esperienza ci insegna che anche altrove ci sono state manifestazioni di questo tipo quando giocano squadre sportive israeliane". Giovedì un copione simile, per fortuna senza incidenti, è andato in scena a Milano, dove l'Olimpia di pallacanestro ospitava l'Hapoel Tel-Aviv. A maggio i pro Pal avevano funestato il Giro d'Italia con diverse contestazioni contro la formazione israeliana Israel-Premier Tech. Lo stesso club, dopo la richiesta anche del Comune di Bologna, è stato costretto a non partecipare al Giro dell'Emilia a settembre.
È andata
sicuramente peggio venerdì, con sedici agenti feriti. "Non perdo occasione per ringraziarli per quello che stanno facendo, per essere un baluardo di democrazia", è il messaggio di solidarietà di Piantedosi alle Forze dell'Ordine.