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"E allora le foibe?" l'inaccettabile libro che offende gli infoibati

La casa editrice Laterza ha pubblicato un libro dello storico Eric Gobetti intitolato "E allora le foibe?", un titolo offensivo nei confronti delle migliaia di italiani uccisi dai partigiani comunisti titini che esce a pochi giorni dalla "Giornata del Ricordo"

"E allora le foibe?" l'inaccettabile libro che offende gli infoibati

Non giudicare un libro dalla copertina è la prima lezione che si impara in una casa editrice. La seconda è che il titolo e la copertina sono aspetti fondamentali per vendere un libro. È quello che devono aver pensato alla casa editrice Laterza quando hanno scelto il titolo del nuovo testo dello storico Eric Gobetti in uscita a metà gennaio “E allora le foibe?”. Premettiamo che, dovendo ancora uscire, non abbiamo letto il libro in questione e ci limiteremo perciò ad alcune osservazioni sul titolo, il contenuto della sinossi e il profilo biografico dell’autore.

La libertà di parola e di espressione sono due elementi cardine della democrazia ma lo è anche il rispetto per i morti e l’etica dovrebbe essere un elemento alla base dell’operato di ogni editore, in particolare per un marchio storico come Laterza. Intitolare un libro “E allora le foibe?” per vendere qualche copia in più e per creare un dibattito su una tragedia costata la vita a migliaia di persone, è inaccettabile. Anche il periodo di pubblicazione non è casuale a pochi giorni dal 10 febbraio in cui ricorre il “Giorno del Ricordo” istituito con la legge 40 marzo 2004 n.92 per «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».

Come afferma Emanuele Merlino, presidente del Comitato 10 Febbraio: “trovo vergognoso che nel 2021 una casa editrice così importante possa dar spazio a prodotti editoriali provocatori già dal titolo e che nascono con l’intento di sminuire la tragedia degli italiani di Istria fiume e Dalmazia riconosciuta come tale dagli italiani partire dai Presidenti della Repubblica che hanno detto parole definitive sull’argomento”.

Lo scorso anno Sergio Mattarella si è espresso senza giri di parole definendo le foibe e l’esodo una “sciagura nazionale” con un monito contro il negazionismo. Parole che non devono essere giunte all’orecchio di Eric Gobetti che qualche anno fa si fece fotografare con il pugno chiuso di fianco a un ritratto di Marx, con il fazzoletto rosso al collo e alle spalle la bandiera dei partigiani titini, gli stessi che trucidarono migliaia di italiani.

Difficile che un profilo del genere possa compiere un’analisi oggettiva sulla drammatica vicenda delle Foibe come scritto nella sinossi del libro e senza dubbio, leggendo altri suoi interventi pubblici, fa emergere una visione ideologica, il contrario di quanto dovrebbe fare un bravo storico.

D’altro canto continuare a definire le vittime delle foibe “fascisti” come fa Gobetti (citiamo testualmente: “nella narrazione pubblica del Giorno del Ricordo si sta affermando sostanzialmente la visione per la quale solo i partigiani sono carnefici, mentre i fascisti sono solo vittime”) e non persone la cui unica colpa era quella di essere italiani, vuol dire travisare del tutto la realtà dei fatti.

Sconcertante che un editore come Laterza si presti a un’operazione editoriale di questo genere con un titolo provocatorio e offensivo che per rispetto delle vittime delle foibe, dei loro parenti e di tutti gli italiani, andrebbe per lo meno cambiato.

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