Parigi «Non c'è bellezza senza verità» dice Peter Lindbergh, classe 1944, uno dei più grandi fotografi di moda del mondo, un vero maestro del bianco e nero. A lui Giorgio Armani ha affidato il compito non facile di ritrarre quattro donne nello splendore della mezza età senza trucchi, ritocchini e pesanti interventi di photo shop. Le quattro signore sono Nadia Auermann, Stella Tennant, Yasmin Le Bon ed Eva Herzigova: splendide quarantenni a un passo dai cinquanta e come tale perfette interpreti di New Normal, la collezione di grandi classici del guardaroba armaniano per non dire dell'eleganza in generale. C'è il perfetto cappotto di cashmere tagliato a peacott, la giacca che più bella non si può, la camicia in seta bianca e i pantaloni che non ti toglieresti mai. I pezzi senza tempo su donne senza età motteggia lo stilista imprenditore lanciando un'occhiata giustamente soddisfatta sulle immagini esposte nell'atelier di Avenue Montaigne dove le clienti di Armani Privè fanno gli ordini e le prove dei capi più esclusivi. «Non vedevo Yasmin da 25 anni racconta Lindbergh sono davvero felice che non abbia fatto niente alla sua bellissima faccia. Nadia mi sembra ancora più bella come del resto Eva cui la maternità ha fatto molto bene. Stella è rimasta uguale a se stessa, una donna stupenda». Il maestro passa poi ad elencare quelli che secondo lui sono i peccati mortali della società contro le donne: «C'è qualcosa di mostruoso nell'idea della bellezza di oggi, ogni volta che devo fare un ritratto mi sento chiedere di cancellare le rughe, il doppiomento oppure le borse sotto gli occhi. Secondo me una donna è meravigliosa quando può dire davanti allo specchio: eccomi qua, sono io e mi amo così». Con la carrozzeria delle quattro top model scelte per la campagna New Normal deve essere senza dubbio più facile, ma Armani incalza dicendo che la classe non ha età e che queste signore sono state scelte perchè hanno il coraggio di essere se stesse: non più delle ragazzine, ma sempre perfette. Inevitabile a questo punto chiedere a Lindbergh come è stato lavorare con Armani dieci anni dopo il loro ultimo incontro. «È stato come sempre: i grandi non cambiano, hanno comunque le idee chiare e ti facilitano la vita». Re Giorgio spiritosamente commenta che non si lavora con un fotografo di questo calibro, è lui che decide di lavorare per te.
La campagna è stata scattata in studio a Parigi, ma chissà perchè le luci e lo sfondo fanno pensare a una spiaggia della Normandia, il luogo dove Lindbergh ha dato il meglio di sé, un posto in cui il tempo sembra essersi fermato.DaFe- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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