Francesca Albanese ha una tentazione politica. E Avs è pronta ad allargare le braccia. La relatrice Onu lo ha detto in diretta Facebook, in una conversazione con Andrea Scanzi, che le chiedeva di una candidatura: "Non lo escludo". Poi ha rincarato: "Non escludo niente nella vita". Tratto il dado, scatta la competizione a sinistra. Se nella minoranza riformista del Pd l'ipotesi di offrirle uno spazio parlamentare per il 2027 suscita più di un imbarazzo, sono due i soggetti che si muovono: M5S e Avs. Il primo approdo evocato, in vista delle Politiche, sono i grillini. Ma qui i freni sono evidenti. Regole rigide su iscrizione e selezioni, deroghe comprese ma tutt'altro che scontate. Giuseppe Conte non ha particolare interesse a farsi oscurare da figure ingombranti. A chiarire lo stato dell'arte è l'onorevole Alessandro Caramiello: "Non ho mai sentito parlare di una candidatura della relatrice Onu. Noi al massimo abbiamo fatto qualche riunione quando l'abbiamo sostenuta con delle manifestazioni". Traduzione: sostegno politico sì ma non strutturato. Chi spinge davvero, nel mondo grillino, è la piccola base rimasta. Ma la promessa di matrimonio tra la relatrice Onu e i 5S, al momento, resta sospesa. Molto diverso il clima dentro AVS. Anche qui non mancano cautele, soprattutto in Sinistra Italiana, dove pesano ancora le scorie del caso Soumahoro. "Il problema sono le gaffe della Albanese. Una parte di noi pensa che starebbe meglio se fosse più attenta o se a volte stesse direttamente zitta", confida una fonte vicina a Nicola Fratoianni. Il timore è quello di una candidatura ad altissima esposizione mediatica. Ma in Europa Verde, specie tra i giovani esponenti in rampa di lancio, il clima è opposto: favorevole e anzi entusiasta. A chiarirlo è Benedetta Scuderi, europarlamentare AVS, protagonista della Flotilla: "Io sono contenta per tutte le candidature che vengano decise in modo condiviso da AVS perché rappresentano i nostri valori", dice al Giornale. Non è una posizione estemporanea. Europa Verde, negli ultimi mesi, ha sostenuto una campagna per la candidatura della Albanese al Premio Nobel per la Pace e ha invitato la relatrice Onu come ospite d'onore alla festa nazionale. Anche Francesca Cucchiara, portavoce di Europa Verde a Milano e consigliere comunale, parla al Giornale di una "candidatura, in caso, molto positiva". "Com'è noto - aggiunge - noi le siamo vicini". Aboubakar Soumahoro ieri, Francesca Albanese oggi, Ilaria Salis e Mimmo Lucano in Europa, precedenti e casi evocati anche dai grillini: "Lo sa come funziona da loro", ricorda Caramiello. Candidature ad alto impatto simbolico per allargare il bacino e inseguire il quorum. A rafforzare la lettura arriva la voce di Paolo Cento, storico leader del movimento ambientalista: "Sarebbe un arricchimento per la politica. Al netto delle polemiche credo che tutti debbano riconoscere che la Albanese ha tenuto aperto un raggio di informazione su quello che accadeva a Gaza. Se dovesse decidere di passare a un impegno politico più diretto sarebbe una buona notizia per la democrazia". Resta però un elemento che rende la partita sensibile. Albanese si muove all'interno di un ecosistema pro-Pal che interseca anche reti dell'attivismo islamico europeo. Tra queste compare Mohammad Hannoun, che proprio ieri è stato arrestato con altre otto persone con l'accusa di aver finanziato Hamas per 7 milioni di euro.
Non risultano rapporti personali, incarichi comuni o legami organizzativi diretti tra la Albanese e Hannoun. Ma, almeno in una circostanza, la scorsa estate a Lenno, in provincia di Como, i due hanno condiviso lo stesso palco. E proprio Hannoun annunciava entusiasta alla piazza pro Pal la presenza della Albanese.