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E Buzzi confessa: "Pd famelico. Mai pagato tanto"

Mafia Capitale, nei verbali del ras delle coop rosse spunta anche Zingaretti. Marino commissariato pure dalla tutor esperta in Comuni sciolti per mafia

E Buzzi confessa: "Pd famelico. Mai pagato tanto"

Mentre Ignazio Marino, sindaco travicello, riesce a restare aggrappato al Campidoglio, gli interrogatori di Salvatore Buzzi, dei quali alcuni contenuti sono stati rivelati ieri dal Tg de La7, fanno tremare l'intero Pd. Il capo della Coop 29 giugno avrebbe reso noti ai magistrati i nomi e i cognomi di funzionari del Comune e della Regione ai quali avrebbe corrisposto tangenti in cambio di appalti. «Mai pagato tanto, politici famelici», avrebbe detto. A tremare, dunque, non sarebbe solo la giunta capitolina, ma anche quella del Lazio guidata da Nicola Zingaretti. In cinque giorni di confronto in Sardegna, due a giugno e tre a fine luglio, Buzzi avrebbe confessato un vero mercimonio.

Per il palazzo della Provincia, all'Eur, comprato dall'allora presidente Zingaretti prima della costruzione. «Secondo Odevaine presero soldi il capo di gabinetto Venafro, il segretario generale Cavicchia e Peppe Cionci per Zingaretti», avrebbe detto. Cionci è un imprenditore che si è occupato di finanziamenti per le campagne elettorali di Zingaretti e di Ignazio Marino. Sarebbe intervenuto, ha raccontato il Tg de La7, anche nella gara per il riscaldamento, per l'energia negli ospedali del Lazio: un miliardo e 250 oggetto di una spartizione «millimetrica». Sei lotti alla maggioranza, uno all'opposizione, col capogruppo Pdl in consiglio regionale Gramazio che avrebbe coordinato il tutto. Idem per la gara da 100 milioni del centro unico di prenotazioni. Buzzi ha parlato anche del Comune di Roma, lì assessori e funzionari sono a suo dire «famelici». L'ex vicesindaco Nieri fa assumere 4 persone. Ha parlato di soldi per l'ex capogruppo Pd D'Ausilio, «gli ho dato 22mila euro tramite il suo capo segreteria Nucera» e per l'ex presidente del consiglio comunale Coratti. «Il cda Ama è roba nostra, ci devi pagare», ha riferito. «Non ci crederà, dottore - racconta Buzzi - noi il Pd non l'avevamo mai pagato in quella maniera». Manutenzione del verde, raccolta rifiuti e foglie, gestione immigrati, assistenza ad anziani e minori, pulizia delle strade dopo gli incidenti: per ogni appalto preso si restituisce il 3, il 4, il 5 per cento.

Buzzi fa una distinta che gli inquirenti stanno tentando di verificare: 1.000 euro al mese a Figurelli, caposegreteria di Coratti, 2.500 al mese ad un ingegnere dell'ente Eur. A Tassone 26mila per le potature di Ostia e 6.000 per le spiagge, al membro del cda Atac Andrea Carlini, direzione regionale Pd, 10mila per la pulizia degli autobus. Poi, 1.500 al mese al capo del servizio giardini Turella, che in casa ne nascondeva quasi 600mila. «Il presidente del Consiglio regionale Leodori sapeva che l'assessore Patanè ci chiedeva soldi per la gara del multimateriale - prosegue Buzzi - pagai Tredicine ma Ozzimo no, tutelava le coop e l'abbiamo aiutato per la campagna elettorale». Vorace e vendicativo nel racconto di Buzzi l'ex ad di Ama Panzironi: quasi 1 milione in 3 anni. Avrebbe incoraggiato il finanziamento della Fondazione Nuova Italia di Alemanno e quando Buzzi si è ribellato gli avrebbe tolto l'appalto, già aggiudicato, per la manutenzione dei cimiteri.

Intanto l'operazione tutoraggio del Pd nei confronti del sindaco Marino potrebbe essere vanificata dalle nuove risultanze dell'inchiesta «Mafia Capitale».

L'ultima badante arrivat a in Campidoglio è Serafina Buarnè, arrivata al seguito di Alfonso Sabella, da ieri nuovo segretario generale della Capitale.

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