Politica

E Conte fa esplodere il gruppo M5s

Il leader vuole Ricciardi presidente. "Nemmeno ci conosce"

E Conte fa esplodere il gruppo M5s

L'immagine che ci restituiscono le indiscrezioni provenienti da molte fonti del M5s è quella di un leader forse già isolato, di sicuro chiuso in un «cerchio magico» di fedelissimi che lo indirizza, lo consiglia, si prepara a presidiare il partito che fu di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Dopo le amministrative, da cui ci si attende una debacle, partirà il risiko del Quirinale. E tornerà a salire la temperatura all'interno del Movimento. Ad oggi uno dei problemi per il presidente dei Cinque Stelle è la sintonia mai sbocciata con una parte consistente del gruppo parlamentare, il più grande tra Montecitorio e Palazzo Madama. Una mancanza di comunicazione che potrebbe complicare la strategia pentastellata in vista dell'elezione del successore di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica. Deputati e senatori interpretano, provano a decifrare le dichiarazioni dell'ex avvocato del popolo italiano. A tanti sembra che il tour contiano in giro per l'Italia sia l'antipasto della campagna elettorale per le politiche. Sugli smartphone degli eletti circolano i video di alcuni comizi del giurista di Volturara Appula. «Nemmeno ci conosce tutti», sibilano le malelingue nel ventre dei gruppi parlamentari. L'accusa che viene rivolta al nuovo capo è quella di disinteressarsi di chi nel 2018 ha vinto alla lotteria di Montecitorio e Palazzo Madama. Insomma, Conte parla con pochi fidati e ha la pretesa di guidare i parlamentari con il pilota automatico.

Per la segreteria politica bisognerà aspettare a dopo le comunali, ma il leader considera strategiche anche altre caselle. Ad esempio i capigruppo di Camera e Senato. Tra i deputati il prescelto dovrebbe essere Riccardo Ricciardi, ora vicecapogruppo, parlamentare di ferrea dottrina contiana. Ricciardi andrebbe a sostituire Davide Crippa, molto vicino a Beppe Grillo. Conte punta al colpaccio anche nell'altra camera del Parlamento, dove la lista degli aspiranti è più affollata. Mentre i vertici tentano di plasmare il Movimento, i critici descrivono un nuovo corso accentratore. «Non si affida a chi ha rapporti sul territorio», spiegano i grillini che non amano l'ex premier. Una delle faglie che sta lì, a dividere l'avvocato dai suoi parlamentari, è la questione del voto anticipato, che Conte vorrebbe prima della primavera del 2022, dopo l'elezione del presidente della Repubblica. Perciò il professore non disdegna l'opzione di Draghi al Colle, che potrebbe aprire un varco alle urne prima della fine naturale della legislatura. In un gruppo a forte presenza di eletti al primo mandato, la scadenza dei termini per la maturazione della pensione è un fatto centrale. In troppi, anche annoverabili tra le fila dei contiani, raggiungeranno l'obiettivo dell'assegno tra maggio e giugno dell'anno prossimo e potrebbero scombinare i piani del presidente del M5s. «Un quarto dei gruppi è fedele al 100% a Luigi (Di Maio, ndr) e però sono quelli più ascoltati e con più peso», dice al Giornale un deputato alla seconda legislatura.

Conte è dimezzato.

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