Un assegno da 300 milioni per riconvertire una grande fabbrica, 400 nuovi posti di lavoro alle porte di Atene e un progetto a lunga scadenza per realizzare in loco componenti a supporto del suo prodotto di punta. Philip Morris International, colosso mondiale del tabacco, scommette sulla Grecia inaugurando in questi giorni il nuovo stabilimento Papastratos di Aspropyrgos, da ora in poi vocato esclusivamente alla fabbricazione di speciali stick destinati ad IQOS, il dispositivo elettronico che riscalda il tabacco che la multinazionale americana sta imponendo sulla gran parte dei suoi mercati nel mondo.
La sfida è ambiziosa, dopo la crisi che ha messo in ginocchio l'economia locale: la Grecia è entrata nel suo settimo anno di riforme economiche richieste dai creditori internazionali. Il programma di aiuti attualmente in corso il terzo, approvato nell'agosto del 2015 terminerà nell'agosto del 2018. Subito dopo, o nel 2019, al termine naturale della scadenza, ci saranno nuove elezioni. Non solo. Il governo guidato da Alexis Tsipras è sospettato di avallare pratiche poco trasparenti proprio sul traffico di sigarette e nella quale, non più di un paio di settimane fa, uno dei più influenti imprenditori del tabacco - Ivan Savvidis, russo, già sodale di Putin e più volte indicato come sostenitore della stessa Syriza di Tsipras - ha fatto irruzione, con la pistola nella fondina, nel campo da calcio in cui giocava la squadra di cui è proprietario, il Paok Salonicco, per protestare contro le decisioni dell'arbitro. Savvidis si è nel frattempo dato alla latitanza ma è è riuscito comunque a firmare il contratto di cessione della sua Donskoi Tabak alla multinazionale Japan Tobacco per 1,6 miliardi di dollari.
Nonostante il contesto complicato, Philip Morris International ha deciso di replicare in Grecia il modello già adottato in Italia, nella fabbrica bolognese di Crespellano, dove gli stick Heets appositamente studiati per IQOS prendono forma per poi essere distribuiti in tutto il mondo.
Una volta a pieno regime, lo stabilimento Papastratos avrà una produzione annua di circa 20 miliardi di stick di tabacco, grazie a processi produttivi ideati in Italia e già testati sul campo a Bologna. Dove per le IQOS, il prodotto a tabacco riscaldato, Philip Morris lavora a stretto contatto con la packaging valley Emiliana (che annovera tra gli altri la GD del gruppo Coesia e Gima, controllata dalla Ima presieduta da Alberto Vacchi). É dunque prevedibile che sia i partner industriali sia l'indotto italiano abbiano ricadute positive dalle conversioni delle fabbriche verso i prodotti senza fumo cui fa da pilota proprio la fabbrica emiliana. Anche perché significherebbe lavoro e esportazione di altissima tecnologia italiana.
Ad Aspropyrgos l'azienda americana che per altro è guidata da un manager di origini greche (André Calantzopoulos), ha costruito tre nuovi edificiper una superficie totale di 15mila metri quadri, ha aggiunto 400 nuovi assunti agli 800 dipendenti già operativi e ha dato il via a un indotto che
moltiplicherà presto i 300 milioni investiti fino a ora. È stata, inoltre, già annunciata l'intenzione di convertire completamente o parzialmente le fabbriche di sigarette del gruppo Philip Morris in Corea, Romania e Russia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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