E l'invasione continua: sbarcati altri tremila

E l'invasione continua: sbarcati altri tremila

Pozzallo (Rg)L'Isis avanza in Libia e minaccia l'Italia. È a sole 200-300 miglia marine dalle nostre coste. E che si fa? Semplice. Si continua a fare quello che si è fatto finora. Soccorrere centinaia di immigrati in mare, forse sottovalutando il fatto che dodici gommoni stracarichi di immigrati e altri sei avvistati, in un sol colpo nel fine settimana, malgrado il mare grosso, dovrebbero indurre a qualche riflessione e, perché no, magari anche a prendere qualche precauzione.

Nel solo weekend sono stati soccorsi in mare 2.225 immigrati, a cui si aggiungono gli 800 delle ultime ore sbarcati a Lampedusa e i 200 giunti ieri a Pozzallo, carica già di 280 migranti arrivati il giorno prima, tra cui è stato individuato uno degli scafisti della mini flotta di tre gommoni salpati insieme dalle coste libiche. Si effettuano i controlli su nave e a terra non appena i passeggeri sbarcano e si indaga per individuare i nocchieri. Si ha proprio l'impressione, insomma, che nulla sia cambiato da quando si sono intensificati la scorsa estate i controlli, forse più sul fronte sanitario, e questo malgrado le minacce all'Italia e il pericolo di infiltrazioni di terroristi tra i migranti. Basterebbe tirar fuori la testa dalla sabbia e buttare lo sguardo poco poco più in là per capire che è necessario non farsi cogliere alla sprovvista e che quella routine che tanto ci rassicura è comunque stata infranta da uno stato di fatto: l'Isis non va sottovalutato, ma va preso sul serio.

Il punto è che il pericolo per la nostra nazione è già entrato nelle viscere e grazie ai continui sbarchi potrebbe essere alimentato e fortificato. Lo avevamo già annunciato e adesso ci sono analisti a confermarlo: gli jihadisti potrebbero infiltrarsi tra i disperati dei viaggi della speranza. Lo conferma pure un'informativa della polizia iberica, riportata - come ricorda il senatore di Forza Italia Vincenzo Gibiino, membro del Comitato di presidenza di Forza Italia e coordinatore azzurro in Sicilia - dal più importante quotidiano spagnolo, El Pais . E sono persino documentati i casi di probabili terroristi in possesso di foto che li ritraggono in mimetica e con kalashnikov che, giunti in Sicilia, hanno fatto perdere le loro tracce.

Ci sono inchieste aperte da parte di alcune procure, tra cui Palermo e Catania.

Sarà un caso che proprio in questi giorni, nonostante le avverse condizioni meteo-marine, gli sbarchi si siano intensificati? Chi controllerà i subsahariani che, in circa 90, sono riusciti a bypassare i controlli per approdare ieri sulla spiaggia di Torre Salsa, in Sicilia, dileguatisi per le strade tra Montallegro e Siculiana, in parte rintracciati? E chi, ancora, quelli sbarcati sulle coste del Salento, dei quali ne sono stati rintracciati 27? Ma se non ha dato uno scossone all'Italia il proclama del califfo «se Allah vuole, conquisteremo Roma e il resto del mondo», chi ci sveglierà?

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