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E l'Italia torna maglia nera della crescita

Nel 2023 il Pil solo a +0,9%. Inflazione della zona euro al 7,6% quest'anno

E l'Italia torna maglia nera della crescita

L'Italia torna al passato e si riappropria a partire dal 2023 del ruolo di fanalino di coda europeo in termini di crescita del Pil. È quanto emerge dal rapporto di previsione della Commissione europea che il prossmo anno prevede per il nostro Paese una crescita solo dello 0,9%, all'ultimo posto in Ue. Di fatto un punto percentuale in meno di quanto stimato in primavera, ben al di sotto della media europea data all'1,4%.

Una brutta sorpresa solo parazialmente mitigata da una performance migliore nel 2022 rispetto a quanto previsto in primavera. Per quest'anno, infatti, la Commissione prevede per l'Italia una crescita al 2,9% rispetto al 2,4% preventivato a maggio per «l'effetto di trascinamento dal 2021 e a una revisione al rialzo della crescita nel primo trimestre del 2022».

Tuttavia, la perdita del potere d'acquisto reale delle famiglie, il calo della fiducia delle imprese e dei consumatori, i colli di bottiglia dell'offerta e l'aumento dei costi di finanziamento oscurano le prospettive economiche.

La Commissione spiega che la revisione al ribasso nel 2023 è motivata dal debole slancio previsto riportato dalla crescita che si registrerà quest'anno. I rischi per le prospettive di crescita sono orientati al ribasso in particolare «in vista di potenziali interruzioni dell'approvvigionamento di gas naturale, data la forte dipendenza dell'Italia dalle consegne dalla Russia nonostante i recenti sforzi di diversificazione».

La guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina «continua a incidere negativamente sull'economia della Ue, ponendola su un percorso di crescita inferiore e inflazione più elevata rispetto alle previsioni di primavera».

La crescita dei prezzi, infatti, dovrebbe raggiungere i massimi storici quest'anno, attestandosi al 7,6% nella zona euro e all'8,3% nell'Ue, per poi scendere rispettivamente al 4% e al 4,6% nel 2023. Le aspettative sono che l'inflazione raggiunga «un picco in questo trimestre», per poi gradualmente «scendere».

Guardando invece alle altre conomie europee, si rileva anche la difficoltà della Germania. La locomotiva d'Europa è data in difficoltà già quest'anno con una crescita moderata all'1,4%, mentre l'anno prossimo dovrebbe crescere solo dell'1,3%. Nell'intero blocco a 27 membri, il prodotto lordo crescerà del 2,7% quest'anno e dell'1,5% il prossimo.

«La guerra della Russia contro l'Ucraina continua a gettare una lunga ombra sull'Europa e sulla nostra economia», è stato il commento del vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis.

«In considerazione dell'elevata inflazione e dell'inasprimento delle condizioni di finanziamento, sarà importante trovare il giusto equilibrio tra il passaggio a un orientamento di bilancio più prudente e la protezione dei più vulnerabili».

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