Cronache

E Milano diventa capitale anche della cannabis

I radicali regalano semi ai passanti: "Piantateli". Sala: "Anch'io ho fumato uno spinello"

Twitter: @fra_falco
Twitter: @fra_falco

Milano - Semi di cannabis distribuiti ai passanti con invito a coltivare marijuana. E semi piantati in un'aiuola davanti al Pirellone, sede del Consiglio regionale. Nella giornata mondiale della cannabis, i Radicali milanesi hanno riattivato la storica battaglia antiproibizionista con un'azione di disobbedienza civile finita con la polizia che ha identificato il loro leader Marco Cappato, facendogli sottoscrivere due verbali, uno per il sequestro del seme, l'altro per istigazione alla semina. Gli organizzatori dell'iniziativa - c'erano anche le associazioni intitolate a Enzo Tortora e Luca Coscioni - hanno spiegato che intendevano mandare un messaggio al parlamento e al consiglio regionale. A poche centinaia di metri stava per iniziare l'«Hempfest», con dibattiti sulle proprietà attribuite alla cannabis, e con la partecipazione di esponenti del Movimento 5 Stelle. E intanto il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha ammesso di aver fumato una «canna» («Sono stato giovane anche io», ha detto). Contro la battaglia antiproibizionista rilanciata all'ombra del Pirellone si è schierato il movimenti dei genitori «Moige» che ha chiesto al prefetto di proibire l'iniziativa: «Giù le mani dai nostri figli, la droga è veleno». E il segretario leghista Matteo Salvini ha cominciato a sparare bordate: «Pd e Movimento 5 Stelle sono due facce della stessa medaglia - ha detto - leggevo che a Milano semineranno marijuana, cannabis». Gli ha ribattuto Benedetto Della Vedova, radicale mai pentito, senatore eletto con Mario Monti e poi sottosegretario agli Esteri, nonché coordinatore dell'intergruppo parlamentare «Cannabis legale»: «Le accuse proibizioniste e bigotte da parte di Salvini - ha scritto Della Vedova - sono medaglie al petto del sindaco Sala». Proprio alla proposta trasversale di legalizzazione fanno riferimento i Radicali milanesi: «Il parlamento italiano continua a tenere bloccato l'esame della legge per regolamentare la cannabis e persino, da quasi 6 mesi, il conteggio delle firme sulla proposta di iniziativa popolare di Legalizziamo!». E «la Regione - accusano - rifiuta di prendere in esame la proposta di legge di iniziativa popolare regionale sulla cannabis terapeutica».

E per Cappato siamo ormai «nelle ultime settimane utili perché il Parlamento riprenda la discussione», «altrimenti dovremo attendere altri due o tre anni per farlo».

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