Mosca promette la sua vendetta: "Pronti 500 droni a notte"

Timori per la risposta russa ai raid ucraini. Allerta Usa: "Bisogna essere preparati"

Mosca promette la sua vendetta: "Pronti 500 droni a notte"
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Sembra che Putin abbia sorriso leggendo le parole del blogger militare Boris Rozhin, del canale da un milione di follower «Colonel Cassad», trovando d'ispirazione la frase «dobbiamo togliere a Zelensky il mantello da ultimo cavaliere del pianeta». Lo zar di Mosca, che ieri ha sentito sia Trump che Papa Leone XIV, sta preparando la sua personale legge del taglione per vendicare «Spiderweb» e l'ennesimo sabotaggio al ponte di Kerch.

Potrebbe essere imminente il lancio di oltre 500 droni a lungo raggio in un singolo attacco contro l'Ucraina. Lo riferiscono da alcune ore i media di Kiev, citando una fonte dell'intelligence militare (Gur), secondo cui la Russia ha aumentato in modo esponenziale la produzione del drone Geran, copia locale dello Shahed iraniano, e sta completando nuovi siti di lancio. Il piano prevede l'operatività quasi in tempo reale di nuovi siti di lancio oltre ai cinque già attivi: Kursk, Yeysk, Primorsko-Akhtarsk e due località in Crimea, Capo Fiolent e Capo Chauda.

Nella notte del primo giugno la Russia ha già raggiunto un picco con 472 droni lanciati contemporaneamente, un record dall'inizio dell'Operazione speciale. «Tutte le opzioni sono sul tavolo - conferma il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov - la risposta ci sarà, ma per i dettagli rivolgetevi ai nostri militari». Oltre al pericolo dei droni torna l'incubo Oreshnik, il missile ipersonico in grado di viaggiare ad una velocità tale da eludere le tradizionali difese anti-aeree, con una gittata di quasi 6mila km e che ha un impatto paragonabile a quello di un'arma nucleare.

Non ci sono quindi dubbi che Putin stia preparando la prossima mossa, come del resto ha raccontato Trump dopo averlo sentito al telefono, ma secondo l'ambasciatore Usa alla Nato Matthew Whitaker nel mirino non ci sarebbe in prospettiva soltanto Kiev. «Il momento di agire è adesso - spiega - ciò significa investire nella difesa per respingere attacchi di ogni genere. Abbiamo bisogno di un'alleanza costruita per le minacce del 2024 e oltre, non per i campi di battaglia di ieri. Gli scenari stanno cambiando». Il suo pensiero è condiviso anche dal segretario alla Difesa britannico John Healy, secondo il quale «la Russia non ha alcun problema a lanciare dai 300 ai 400 droni al giorno da qui alla fine dell'anno. Tutto questo va fermato».

Il regno Unito ha aumentato di 140mila le forniture di munizioni da inizio anno e formato soldati ucraini sul proprio suolo, attività che espanderà sia in patria che all'estero investendo 250 milioni di sterline nel corso del 2025. L'allarme di un raid senza precedenti è stato annunciato in serata anche da fonti vicine all'ambasciata Usa in Ucraina, e «potrebbe durare più giorni».

Kiev, di fronte alle sempre più probabili ritorsioni da parte russa, invoca l'arrivo di altre armi e soprattutto di un maggior numero di sistemi di difesa Patriot.

Lo scrive su X il consigliere presidenziale Andriy Yermak dopo aver incontrato a Washington il Segretario di Stato Usa Marco Rubio. «È stato fatto tutto il possibile per raggiungere la pace e il cessate il fuoco, ma la situazione attuale sta andando verso una direzione inquietante».

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