E parte lo sciacallaggio "È colpa del clima contro la magistratura"

Ad assalto appena compiuto l'ex pm di Mani Pulite si scopre sindacalista e attacca pure il decreto sulle ferie

E parte lo sciacallaggio "È colpa del clima contro la magistratura"

Questione di clima. Per Gherardo Colombo l'assalto omicida di uno squilibrato che riesce a introdurre un'arma e due caricatori nel Tribunale di Milano sarebbe rivelatore di «un clima che c'è oggi contro la magistratura» perché, dice a Sky , «certamente questa continua sottovalutazione del ruolo e svalutazione dei magistrati contribuisce a creare un clima». Abbiamo capito bene? Ma no, avremo certamente frainteso. Pochi minuti dopo, intervistato da Repubblica.it , Colombo rincara la dose: «Sono andato col pensiero alla categoria dei magistrati pubblicamente svalutata». Pausa. «Temi come la responsabilità civile e le ferie dipende da come vengono affrontati. Purtroppo spesso vengono trattati come se i magistrati siano poco attenti al proprio lavoro. E questo contribuisce a creare un clima».

Colombo piange la morte di un amico al quale era personalmente legato, il che rende ancor meno comprensibile la scivolata dal sapore sindacalese. Senza entrare nel merito su cui pure ci sarebbe molto da dire (il decreto legge sulle ferie, per esempio, è stato scritto in modo che non tagli un bel niente), la polemica dell'ex magistrato suona inopportuna. Se si tirano in ballo i provvedimenti citati, il pensiero corre al premier Renzi, al Guardasigilli Orlando e ai partiti che li hanno sostenuti in Parlamento. Va forse loro imputata la responsabilità «indiretta» della strage? Non scherziamo. Le parole sono come pietre. È ancora fresco il ricordo della presidente della Camera Laura Boldrini che in occasione del primo maggio, a pochi giorni dalla sparatoria che ferì gravemente il carabiniere Giangrande davanti a Palazzo Chigi, decise di indossare i panni della paladina dei diseredati: «Chi ha sparato a Palazzo Chigi era disperato per perdita di lavoro. Urge dare risposte perché la crisi trasforma le vittime in carnefici». Capolavoro. Se un folle imbraccia un'arma e spara contro un innocente, c'è sempre una variabile ambientale, una questione di clima e di contesto. E se invece la responsabilità fosse semplicemente di chi agisce? Fino a prova contraria, non tutti i disoccupati sparano, né tutti gli imputati per bancarotta uccidono. E va bene che Colombo è un ex magistrato e quella è pur sempre la corporazione di cui è stato audace esponente fino a qualche ripensamento in epoca recente.

Ma il responsabile delle morti al Tribunale di Milano ha un nome soltanto. La polemica spicciola contro i privilegi toccati, o meglio sfiorati, sa di bieca strumentalizzazione. Il che non era certo nelle intenzioni di Colombo. Ma il «clima» ha fatto il resto.

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