nostro inviato a Rimini
Altri migranti sono pronti ad arrivare sulla Riviera romagnola. La stagione turistica, appena iniziata, è già a forte rischio. A lanciare l'allarme sono stati i consiglieri regionali della Lega Nord con il loro capogruppo Alan Fabbri, ma la giunta guidata dal renziano Stefano Bonaccini ha cercato di buttare acqua sul fuoco. Le quote di accoglienza dei richiedenti asilo, fissate dal Viminale al 6% del totale per l'Emilia Romagna, sarebbero già state raggiunte, dunque non ci sarebbe la possibilità di aumentare il contingente.
Le dichiarazioni più o meno ufficiali cozzano con quanto affermato dall'ex prefetto di Rimini, Claudio Palomba, prima di passare ad altro incarico. Nella conferenza stampa di commiato Palomba fece riferimento all'«accoglienza di 400 profughi in collaborazione con Comune, Provincia e Diocesi». Quest'ultima sarebbe coinvolta tramite la messa a disposizione di una quindicina di vecchie canoniche da ristrutturare.
Le autorità, però, non hanno mai chiarito se il riferimento ai 400 immigrati per motivi politici riguardasse la capacità complessiva oppure l'ampliamento dei posti. Nel primo caso si tratterebbe di un centinaio di nuovi arrivi, considerato che a Rimini e nel suo circondario sono attualmente presenti tra i 310 e i 330 rifugiati. Di questi 180 sono stati dislocati nel capoluogo malatestiano. Nel secondo caso, invece, il loro numero sarebbe più che raddoppiato con evidenti conseguenze per l'ordine pubblico. I rifugiati finora non sono stati protagonisti di nessun episodio di delinquenza, ma il loro controllo, viste le forze sul territorio, non è semplice. Ad esempio, qualche giorno fa i quattordici migranti ospitati a Perticara, nell'entroterra, hanno lasciato la loro struttura per andarsene a Rimini. La riviera è decisamente più attraente per chi ha affrontato un lungo viaggio dall'Africa.
«Il trend degli arrivi di migranti è in crescita e le autorità non sono trasparenti sulla materia», osserva Gioenzo Renzi (Fdi), consigliere comunale riminese di opposizione. «Tengono tutto sotto chiave perché le amministrazioni di centrosinistra si appoggiano sulle cooperative che hanno anche la possibilità di guadagnare con il business dell'accoglienza considerato che a ogni rifugiato preso in carico sono destinati 35 euro al giorno», aggiunge, osservando che «non solo non si è fatto nulla per il disagio abitativo degli italiani, ma si rischia di creare un danno di immagine a una delle più importanti località turistiche italiane».
La gestione dell'ordine pubblico a Rimini è sempre più difficile. «Le risorse a disposizione sono molto limitate», osserva Tiziano Scarpellini, segretario del sindacato di Polizia Sap di Rimini. Alla Stradale, per esempio, non solo il ministero dell'Interno non ha assegnato nessuna integrazione di personale nonostante l'aumento dei veicoli in circolazione sulla riviera, ma le è stato affidato anche il compito di sorvegliare il rispetto delle aree di sosta presso il locale aeroporto. Si tratta di un'incombenza normalmente svolta dagli ausiliari del traffico che ha suscitato non pochi malumori. Lunedì dovrebbero giungere i rinforzi per i nuclei di prevenzione del crimine, ma già si annuncia qualche defezione. Questo weekend la «Notte rosa» (la notte bianca riminese; ndr) ha fatto crescere le presenze di turisti.
Sulle spiagge imperversano gli immigrati irregolari che vendono oggetti contraffatti. Nuove dislocazioni di migranti non sono da escludere. «Se non si rafforzano i servizi di polizia, non so cosa potrebbe succedere», conclude Scarpellini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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