Non l'hanno presa bene e, diplomatici come sono, hanno sintetizzato nella parola «disorientati» la loro incazzatura. L'uomo della discordia è il vice ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda chiamato a rappresentante dell'Italia a Bruxelles, loro, i «disorientati» sono i giovani diplomatici italiani che per anni si sono sentiti parlare da Renzi di meritocrazia e che adesso si sono visti sorpassare sul più bella da una nomina squisitamente politica che dei meriti acquisiti sul campo un po' se ne frega. Ecco così che in 230 hanno firmato due lettere - una indirizzata al colpevole, il presidente del Consiglio Matteo Renzi per l'appunto, e l'altra al Segretario Generale della Farnesina Michele Valensise e al Capo di Gabinetto Elisabetta Belloni in cui, sbilanciandosi un attimo ancora sul «disorientati» osano aggiungere «preoccupante» alla decisione presa sulle loro teste. La lettere, rivelate dall'Huffington Post, spiegano che «la nomina del Vice Ministro allo Sviluppo Economico a Rappresentante Permanente d'Italia presso l'Unione Europea ci ha profondamente disorientati soprattutto in ragione della Sua particolare attenzione al merito e alla meritocrazia». E che: «non ci s'improvvisa Ambasciatori. Si diventa diplomatici non solo col superamento di un concorso pubblico tra i più selettivi, ma soprattutto attraverso un percorso di professionalità, responsabilità, continue valutazioni.
La scelta di nominare un politico a capo di una Sede estera, quindi, equivale a ignorare questo patrimonio di competenze che è al servizio del Paese. Per questo, Le chiediamo fin d'ora una conferma dell'eccezionalità di questa scelta e del fatto che non si avranno in futuro altre nomine politiche». Renzi avvisato...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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