Coronavirus

E Speranza cavalca i precari: "Assumiamone 35mila"

Il ministro e la ricercatrice co.co.co. dello Spallanzani: «Ricominciamo a investire sulla sanità»

E Speranza cavalca i precari: "Assumiamone 35mila"

La presenza di una ricercatrice precaria nel team dell'Istituto Spallanzani che ha isolato il coronavirus fa annunciare al ministro della Salute Roberto Speranza che arriveranno nuove stabilizzazioni e assunzioni nel settore.

Francesca Colavita, 31 anni, molisana trapiantata a Roma, ha un contratto co.co.co da sei anni in scadenza nel 2021, un guadagno da ventimila euro l'anno, 1.500 al mese, come ha dichiarato lei stessa. Un paradosso italiano. Ecco perché Speranza, a Circo Massimo su Radio Capital coglie la palla al balzo e rivendica: «È la motivazione che mi ha portato in questa manovra di bilancio a fare una proposta che è già legge dello Stato in Gazzetta ufficiale. Nella legge di bilancio abbiamo approvato un emendamento che cambia la legge Madia e prevede la stabilizzazione di 35 mila persone che erano precarie. Il tema della precarietà è uno dei temi su cui dobbiamo lavorare. La legge Madia per tutte le aree della pubblica amministrazione prevede che la stabilizzazione possa avvenire se si hanno 3 anni di esperienza al 31 dicembre 2017. Con l'emendamento abbiamo spostato questo termine solo per il comparto salute al 31 dicembre 2019. Credo - ha aggiunto il ministro - sia una cosa importante per queste persone, ma rende più forte tutto il nostro servizio sanitario nazionale». E ancora: «L'idea è ricominciare ad investire seriamente sul nostro comparto salute. Questa modifica consente a 35 mila operatori di avere così la stabilità e questo rende piu forte il Servizio sanitario nazionale». Ieri anche il premier Giuseppe Conte ha fatto visita al team tutto al femminile dello Spallanzani che ha isolato il virus riaffermando nel mondo un'eccellenza italiana: a capo del Laboratorio di Virologia c'è la dottoressa Maria Rosaria Capobianchi, 67enne nata a Procida. Con loro nella squadra della vittoria c'è anche Concetta Castilletti, 56 anni, ragusana.

Ma insieme con la giovane Francesca ci sono molti altri ricercatori precari che lavorano negli oltre venti Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) che dipendono da ministero della Salute. Secondo la Cgil, infatti, sono circa 3.500 i precari con contratti co.co.co, ma anche con partite iva e borse di studio. Secondo i sindacati spesso sono anche sottopagati, e privi di diritti e tutele nonostante garantiscano il futuro della ricerca italiana e un'alta produttività di risultati. Una situazione, denunciano, ormai insostenibile. E intanto il ministro della Salute torna sulle polemiche politiche da parte della Lega contro il governo per la gestione dell'emergenza: «Per questo ho convocato tutti i capigruppo in Parlamento. Di fronte a questi casi bisogna unire il Paese e non dividerlo.

Il mio obiettivo fondamentale è difendere la salute di tutti gli italiani».

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