Coronavirus

E sull'Oms ora è scontro tra scienziati

Guerra: "Ricciardi non ne fa parte". Stabili i contagi, altri 433 morti

E sull'Oms ora è scontro tra scienziati

Continua a scendere il numero che più impressiona dei bollettini della Protezione civile che ogni giorno ci offrono una spaccato drammatico di questa emergenza sanitaria, quello delle vittime, che nelle ultime 24 ore sono state 433, per un totale di 23.660. In calo anche il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva, che sono 2.635, meno 98 rispetto a sabato.

Meno morti, meno malati gravi e più guariti, che raggiungono quota 47.055, con un incremento rispetto a sabato di 2.128 unità. Questi sono i dati a cui ci si aggrappa per sperare in un imminente avvio della fase due, anche se ieri il membro del comitato esecutivo dell'Oms e consulente del ministro della Salute, Walter Ricciardi, ha detto che è troppo presto per pensarci perché ci sono molte regioni, come sicuramente la Lombardia, che non sono ancora uscite dalla fase uno. Ricciardi, tra l'altro, ieri è stato protagonista di uno screzio a distanza tra scienziati, dopo che Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell'Oms, in un'intervista a Rainews 24 ha voluto precisare che il consigliere del ministro Speranza non fa parte dell'Organizzazione mondiale della sanità: «Ricciardi è il rappresentante italiano presso il board dell'Oms, non ha niente a che fare con l'organizzazione. È un super campione della sanità pubblica nazionale, ma non parla a nome dell'agenzia». Versione confermata dall'interessato, lasciando aperta l'ipotesi che possa essere stata la stampa a generalizzare creando confusione.

Tornando ai numeri, gli italiani positivi al coronavirus sono 178.972, con un incremento nelle ultime 24 ore di 3.047 nuovi casi. Le persone infette attualmente sono 108.257, rispetto a sabato 486 in più. L'aumento dei malati va letto sempre in relazione con i tamponi effettuati: ieri ne sono stati fatti 50.708, con un rapporto di un malato individuato ogni 16,6 tamponi. Anche se la pressione sugli ospedali sta calando, rimane altissimo il numero delle persone in isolamento domiciliare senza sintomi o con sintomi lievi: 80.589, il 74 per cento degli attualmente positivi.

Per quanto riguarda i dati della Lombardia, continuano a pesare sulla curva del contagio a livello nazionale. Il numero dei positivi al covid-19 è di 66.236, ben 855 in più nelle ultime 24 ore. I lombardi attualmente in terapia intensiva sono 922, con un leggero calo (- 25) rispetto a sabato. «C'è un dato positivo, al di là del rallentamento dei contagi, che è quello di un trend ormai consolidato in diminuzione sulle terapie intensive», commenta l'assessore al Territorio della Lombardia, Pietro Foroni. Nella provincia di Milano la battaglia contro il covid infuria ancora, con 15.

825 persone contagiate, 279 in più rispetto a ieri (a Milano città +128), mentre nel Lazio si registra un incremento di 87 casi positivi.

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