Pasquale Napolitano
Un sospetto da settimane tormenta il capo politico dei Cinque stelle Luigi Di Maio: dietro i passaggi al gruppo misto di alcuni parlamentari grillini c'è la manina del presidente della Camera Roberto Fico (nel tondo), leader dell'ala dura e pura del Movimento. Uno sospetto che si poggia su almeno due elementi: Fico continuerebbe a intrattenere rapporti e colloqui di natura politica con i «traditori», passati al misto, e poi avrebbe chiesto a Di Maio e Davide Casaleggio di soprassedere sulla richiesta di penale (100mila euro) che i parlamentari che abbandonano il gruppo sarebbero obbligati a versare al Movimento 5 stelle.
Quella di Fico sarebbe, dunque, una strategia studiata a tavolino. Che punta a indebolire la figura del capo da un doppio lato. Dall'interno, Di Maio sarebbe sotto il fuoco, per i continui addii al Movimento; alcuni, come la senatrice Paola Nugnes, sono volti storici dei Cinque stelle. Dall'esterno il potere diminuisce, perché il peso parlamentare del M5s si riduce, a vantaggio del gruppo misto che nei passaggi fondamentali per la tenuta maggioranza può essere determinante. Una manovra a tenaglia, che punterebbe a imbrigliare il vicepremier Di Maio. Anche perché senza l'obbligo di fedeltà alla linea del gruppo, i parlamentari che vanno al misto possono incidere di più, avendo una forza contrattuale più alta, sulle scelte politiche. Autonomia, Tav, giustizia: dai banchi del misto, l'ala ortodossa grillina può diventare l'ago della bilancia. E Fico, controllando quei parlamentari, può far ballare Di Maio su tutti i provvedimenti. Il sospetto della regia di Fico dietro il trasloco nel misto di una pattuglia di deputati e senatori è ormai di dominio pubblico a Montecitorio: gli onorevoli grillini si lasciano andare a battute e confidenze in chat. E poi basta vedere chi sono gli ex grillini passati nel misto. Paola Nugnes, Davide Galantino. I prossimi potrebbero essere la senatrice Elena Fattori e il deputato Roberto Rossini. Tutti vicini all'area politica del presidente della Camera.
Sarebbe Rossini l'indiziato numero uno, per due buoni motivi: non risulterebbe in regola con le restituzioni e poi nelle settimane scorse avrebbe attaccato un collega, violando il codice etico. E dunque sarebbe a rischio espulsione. Ma prima del provvedimento dei probiviri, Rossini potrebbe seguire la scelta del collega (molto amico) Galantino. E poi proprio Galantino e Rossini nei giorni scorsi sono stati beccati, in più di una circostanza, a parlare e fare riunioni con un altro parlamentare grillino: Alessandro Amitrano. Chi è Amitrano? Segretario d'Aula di Montecitorio, ma soprattutto delfino politico di Fico.
E l'uomo di cui si fida il presidente della Camera. C'è chi sospetta che Galantino abbia concordato con Fico (per il tramite di Amitrano) il passaggio al misto. Confermando paure e sospetti del capo Di Maio: Fico è il nuovo leader (ombra) del gruppo misto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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