Coronavirus

E Trump vuol mettere le mani sul vaccino tedesco

Offerta di un miliardo di dollari per il brevetto alla CureVac, vicina al farmaco. Ira di Berlino

E Trump vuol mettere le mani sul vaccino tedesco

Le mani di Trump sul vaccino contro il coronavirus. Il presidente degli Stati Uniti, sempre più spaventato dal contagio (ieri oltre mille nuovi casi, raggiunta quota 3010 con 61 morti) starebbe tentando di acquistare il brevetto del farmaco più ambito del mondo, e al quale sta lavorando la casa farmaceutica tedesca CureVac. E proprio da un quotidiano tedesco, il Welt am Sonntag, arriva la soffiata.

Daniel Menichella, fino alla scorsa settimana presidente della CureVac, società che ha sede a Tubinga, nel Baden-Württemberg racconta che all'inizio di marzo si sarebbe tenuto alla Casa Bianca un incontro tra i manager del settore e il «tycoon» (accompagnato dal vice Mike Pence, da membri della task-force americana anti-coronavirus e da alcuni manager di primo piano dell'industria farmaceutica Usa). Secondo quanto riferito da Menichella, il presidente statunitense avrebbe offerto alla società tedesca, ritenuta evidentemente molto vicina alla «soluzione» della pandemia, circa un miliardo di dollari per garantirsi l'esclusiva del vaccino, che Menichella pensa possa essere sviluppato in via sperimentale entro giugno-luglio e che la CureVac sarebbe in grado di produrre in grandi quantità (10 milioni di vaccini in un ciclo produttivo). L'affare non è ancora concluso. Il Welt am Sonntag riferisce di una trattativa serrata tra la Casa Bianca e la casa farmaceutica tedesca. Ma a ostacolare la buona riuscita dell'affare kolossal ci sarebbe proprio il governo federale tedesco, che come riferisce un portavoce del ministero della Salute di Berlino, «è molto interessato alla possibilità che vaccini e medicinali contro il coronavirus vengano sviluppati anche in Germania e in Europa». In qualche modo il governo tedesco pensa di poter vantare una sorta di «prelazione» sul vaccino, al quale la casa farmaceutica di Tubinga sta lavorando in collaborazione con il Paul Ehrlich Institut, l'istituto tedesco per i vaccini e le biomedicine, un'agenzia federale che dipende direttamente dal ministero della Sanità.

Berlino avrebbe fatto una controfferta alla Cure Vac.

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