RomaPeggiorano le condizioni del medico di Emergency, ricoverato allo Spallanzani di Roma dal 25 novembre scorso. L'uomo aveva contratto il virus Ebola in Sierra Leone, dove lavorava proprio per aiutare la popolazione africana martoriata dal virus. Le sue condizioni, dopo un cauto miglioramento nei primi giorni romani, sono precipitate. La febbre è salita e la spossatezza anche. I sanitari che lo hanno in cura nel reparto speciale di malattie infettive del nosocomio romano ricordano nel bollettino emesso ieri che il paziente ha iniziato ad accusare «disturbi gastrointestinali importanti» (vomito, nausea e diarrea). Presenta inoltre un esantema cutaneo accentuato e la febbre - al momento del bollettino ieri in tarda mattinata - era salita a 39°C.
Il comunicato dei medici dello Spallanzani sottolinea, però, che «il paziente continua a rispondere a tono alle domande e riesce anche a muoversi autonomamente all'interno della stanza in cui è ricoverato». Inoltre i valori dei globuli bianchi e delle piastrine sono sostanzialmente stazionari, mentre riesce a respirare spontaneamente. La prognosi, ovviamente, continua a essere riservata; però ieri i medici hanno deciso di iniziare a somministrargli un nuovo farmaco che agisce sulla risposta immunitaria. Si tratta di una prima volta assoluta. Spiegano i medici che mai, finora, questo tipo di farmaco è stato somministrato a un paziente affetto dal virus Ebola. Ed è su questa cura «inedita» che vogliono puntare allo Spallanzani dopo le tiepide reazioni registrate con la somministrazione del plasma ricavato da pazienti convalescenti, quindi guariti dall'infezione. «L'evoluzione della malattia - spiega all'Ansa il direttore scientifico dello Spallanzani, Giuseppe Ippolito, - può presentare alti e bassi. Stiamo monitorando la situazione e le caratteristiche del virus. Ed è il motivo per cui abbiamo aggiunto il nuovo farmaco». Sul nome del quale, come per le precedenti cure, viene mantenuto il più stretto riserbo. Difficile per il momento fare previsioni sui tempi di recupero. Ippolito non si sbilancia e ricorda che per reperire questo nuovo farmaco lo Spallanzani è in «diretto contatto con un gruppo specializzato dell'Organizzazione mondiale della sanità che ci permette anche di confrontarci con i maggiori esperti mondiali di questa patologia».
La famiglia del medico siciliano, intanto, non rilascia dichiarazioni. La moglie rifiuta di commentare la situazione mentre al collega arriva la solidarietà dei responsabili dell'Enpam che «incoraggiano i sanitari dello Spallanzani a proseguire nel loro lavoro fin qui svolto».
Il ministero della Salute ha poi fatto sapere che è stata potenziata la squadra di operatori che rispondono al «numero di pubblica utilità» 1500 dedicato proprio al virus Ebola.
Agli operatori è stato anche affidato il compito di rispondere alle domande dei cittadini in merito all'emergenza vaccini. Il servizio - spiegano al Ministero - resterà attivo tutti i giorni della settimana dalle ore 9 alle ore 18.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.