New York Nuove grane per Donald Trump. Il Russiagate torna a tormentare il presidente americano con sviluppi legati ancora una volta al suo ex avvocato, Michael Cohen, che ha iniziato a collaborare con il super procuratore Robert Mueller. Mentre il New York Times ha rivelato (ma il diretto interessato smentito) che il vice ministro della Giustizia Rod Rosenstein nella primavera del 2017, quando Trump ha silurato il direttore dell'Fbi James Comey, ha suggerito di registrare segretamente il Commander in Chief alla Casa Bianca e di reclutare membri del governo per invocare il 25esimo emendamento, che permette di rimuoverlo se inadatto.
Sul fronte dell'indagine sulle presunte collusioni dell'entourage del tycoon con uomini di Mosca, Abc News ha riferito che il mese scorso Cohen si è sottoposto a ripetuti interrogatori da parte del team di Mueller, «colloqui durati ore» incentrati sui legami d'affari e finanziari di Trump con la Russia durante la campagna elettorale del 2016. Cohen in agosto si è dichiarato colpevole di frodi bancarie, fiscali, e violazione delle regole sui finanziamenti elettorali in relazione al pagamento di due donne per comprare il loro silenzio sul loro presunto affaire con The Donald. L'avvocato ha chiamato in causa direttamente il presidente, affermando che quei soldi (inclusi i 130 mila dollari alla pornostar Stormy Daniels) sono stati sborsati «in coordinamento e sotto la direzione» dell'allora candidato repubblicano alla Casa Bianca.
uovi sviluppi arrivano anche sulle accuse contro il giudice Brett Kavanaugh, nominato da Trump alla Corte Suprema. Dopo giorni di polemiche il tycoon ha rotto gli indugi sul caso sfidando Christine Blasey Ford, la donna che accusa il giudice di molestie sessuali. Ha messo in dubbio la veridicità delle sue affermazioni e le ha chiesto di mostrare le eventuali prove: «Se l'aggressione fosse stata così brutta come dice - ha scritto su Twitter - lei o i suoi genitori avrebbero dovuto esporre denuncia». La vicenda risale all'epoca del liceo, quando Kavanaugh e Ford erano minorenni, e il presidente le ha domandato di produrre l'eventuale denuncia così da poter conoscere «date, tempi e luogo» della presunta aggressione. «Il giudice Brett Kavanaugh è un brav'uomo, con una reputazione impeccabile - ha aggiunto - è sotto l'assalto di politici della sinistra radicale che non vogliono sapere le risposte, vogliono solo distruggere. I fatti non contano. Dovrò affrontare questa cosa con loro ogni mio singolo giorno a Washington». Tramite il suo avvocato, Ford ha fatto sapere al presidente della commissione giustizia del Senato che è pronta a testimoniare la prossima settimana se le condizioni sono eque e la sua sicurezza garantita. Ponendo come condizione anche di non essere nella stessa aula con il giudice. Il legale ha precisato che la sua cliente non può testimoniare lunedì, il giorno fissato per l'audizione, e ora i repubblicani hanno fatto la controproposta di sentirla mercoledì. Nel frattempo, Trump ha firmato una nuova cyber strategia per contrastare hacker e fabbriche di fake news. Una strategia d'attacco che mette nel mirino soprattutto Russia e Cina e punta a prevenire nuove interferenze sulle elezioni, a partire da quelle di metà mandato a novembre. Per l'attuale amministrazione Usa è giunta l'ora di abbandonare un atteggiamento definito troppo difensivo.
«Faremo molte cose in chiave offensiva e abbiamo già autorizzato alcune operazioni, i nostri avversari lo devono sapere», ha avvertito il consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton, sottolineando come il nuovo approccio sia molto più duro di quello dell'era Obama.
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