Elezioni politiche 2022

Ecco come i cattolici si preparano al voto

Da Comunione e Liberazione all'Azione Cattolica torna il desiderio di un nuovo impegno in politica per i cattolici

Ecco come i cattolici si preparano al voto

“I cattolici devono tornare a esprimere la loro posizione all’interno del dibattito politico”. Le parole del cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, sembrano aver fatto breccia nel cuore dei suoi fedeli. Tra i cattolici italiani, nonostante l'assenza di un partito come la Dc che ha dominato la scena politica per 50 anni o l'irrilevanza di partiti come l'Udc, sembra essere tornato il desiderio di impegnarsi in politico.

Comunione e Liberazione e l'impegno per il bene comune

Comunione e Liberazione, da cui durante la Seconda Repubblica sono emersi politici come Roberto Formigoni e Rocco Buttiglione, ha diffuso un vademecum su come affrontare le elezioni, intitolato 'In cammino verso il bene comune'. In questo documento, i membri del movimento fondato da don Luigi Giussani, affrontano i vari aspetti che riguardano, appunto, il bene comune: famiglia, educazione e impegno politico. I ciellini ritengono che vada tutelata la famiglia naturale “in quanto luogo aperto alla vita, ambito di maturazione della persona e nucleo della società”. Il sostegno alla famiglia si esprime aiutando finanziariamente le giovani coppie per l’acquisto della prima casa, per l'educazione dei propri figli o per la cura dei propri cari, siano essi anziani, disabili o malati. La libertà educativa, invece, “si traduce nella possibilità per le scuole di proporre una propria concezione della vita e della persona senza interferenze da parte dello Stato”. Ma una reale parità scolastica si ottiene solo attraverso “l’autonomia, anche economica, degli istituti” e “la personalizzazione dei percorsi formativi in sintonia con le nuove competenze richieste”, ma soprattutto con la libertà, per le singole scuole, si fare rete con istituzioni, università e imprese. Il lavoro, invece, non deve essere solo visto“come necessità per il mantenimento o per la propria affermazione sociale”, ma “come necessità per il mantenimento o per la propria affermazione sociale”, Sono, pertanto, necessarie politiche attive, agevolazioni fiscali e investimenti per sostenere lavoratori e imprese. Per quanto riguarda l'impegno politico“non è indifferente votare o no, e non è indifferente chi votare”. Votare, secondo Comunione e Liberazione, è “dare credito a chi promuove una cultura sussidiaria”.

Le richieste del Forum delle famiglie ai partiti

Il Forum delle famiglie, presieduto da Gigi De Palo che da anni si batte per l'assegno unico, ha inviato a tutti i segretari di partito una missiva con alcuni suggerimenti a favore della natalità e per l'equità fiscale per le famiglie. Al primo punto c'è la richiesta di usare i fondi del Pnrr “ai fini della ripartenza della natalità”, mentre subito dopo si chiede la revisione dell'Isee “escludendo dal computo alcuni beni di prima necessità ed escludendo la componente patrimoniale”. Il rifinanziamento dell'Assegno unico di altri 6 miliardi di euro diventa essenziale per aumentare il minimo a 150 euro a figlio “conservando le maggiorazioni già previste”. Il Forum delle famiglie spinge anche per estendere a tutti i genitori sia i permessi di maternità e paternità sia i congedi parentali. Si chiede di dedurre dal reddito “una quota minima di € 300 mensili per ciascun componente del nucleo familiare, quale ‘minimo vitale’ per ciascuna famiglia”. Per quanto riguarda il mondo della scuola si invita le varie forze politiche di consentire di avere il tempo pieno “conservando le maggiorazioni già previste” e di abbattere le rette per gli asili nido pubblici e privati. Un'altra importante richiesta è quella di concedere“l'esenzione totale delle tasse/imposte per 1 anno per tutte le coppie che si sposano”. Infine, un altro aiuto fondamentale sarebbe quello non soltanto di attivare un “sistema degli acconti e tassazione delle partite Iva tarato anche su numero dei figli”, ma di introdurre anche“un sistema di tassazione basato sui carichi familiari”.

Le Acli e la campagna anti-astensione

Le Acli, l’Azione Cattolica e il Movimento Politico per l’Unità – Focolari – hanno, invece, lanciato un appello per contrastare l’astensionismo. Chi vorrà aderire alla campagna di sensibilizzazione potrà realizzare un video di massimo 15 secondi per spiegare“l’importanza del voto e il perché è fondamentale andare a votare”. Tale video sarà rilanciato sui canali social delle varie associazioni con gli hashtag #andiamoavotare #iovoto.“La campagna non vuole essere di supporto a nessun partito o candidato, ma sottolineare l’importanza di una partecipazione attiva e consapevole alla vita politica del nostro Paese”, puntualizzano i promotori.

L'Azione Cattolica si richiama a Vittorio Bachelet

L'Azione Cattolica ha inaugurato sul proprio sito la rubrica 'Note di politica', partendo dall'esortazione che il compianto Vittorio Bachelet fece ai cattolici di“essere in questa società inquieta e incerta, una forza di speranza e perciò una forza positiva capace di costruire nel presente per l’avvenire”. E, in questa serie di articoli che hanno lo scopo di fare da bussola ai cattolici in vista del voto, spicca soprattutto uno dal titolo Rischiare la fraternità. L'autore del pezzo invita a leggere l'enciclica di Papa Francesco Fratelli tutti che rappresenta“uno straordinario strumento di discernimento”, in vista del voto del 25 settembre prossimo. Analizzando l'attuale situazione politica italiana e internazionale si arriva alla conclusione che la novità è“la scomparsa del consenso sulla definizione dei fatti e delle verità fondamentali”. Questo a tutto vantaggio dei “fatti alternativi”, ossia le “visioni immaginarie” a cui i giornalisti statunitensi nel 2017 erano stati invitati a dar credito da una consigliera di Donald Trump. Tra questi “fatti alternativi” l'autore dell'articolo annovera alcune “decisioni deliranti di politiche globali con effetti devastanti per le prossime generazioni” come l'indifferenza dei governi di fronte al problema del cambia climatico, ma anche “l’ipotesi di realizzare un blocco navale a protezione di 8000 chilometri di frontiere marittime dell’Italia contro immigrati naufraghi e rifugiati”. Ma non solo. Tra le “decisioni deliranti” viene inserita anche “l’idea di far pagare tasse uguali a ricchi e poveri, e tante altre contraddizioni disumanizzanti”.

I candidati cattolici

Vi sono, poi, i cattolici della Comunità di Sant'Egidio e quelli di Pro Vita e Famiglia che, ufficialmente, non hanno dato alcuna indicazione di voto, ma due loro esponenti hanno scelto di scendere nell'agone politico. Paolo Ciani, segretario di Democrazia Solidale – Demos, membro della comunità di Sant'Egidio molto legato al fondatore Andrea Riccardi, è candidato nelle liste del Pd. Maria Rachele Ruiu, membro del direttivo di Pro Vita e Famiglia Onlus, invece, ha scelto di correre sotto le insegne di Fratelli d'Italia.

Le parole del presidente della Cei

Monsignor Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, in un'intervista rilasciata il 3 settembre scorso all'Osservatore Romano, parlando dell'attuale situazione politica si è detto molto preoccupato per la polarizzazione della società. “Aderisci, ma non pensi. Schierandoti non hai bisogno di farti molte domande. Noi dobbiamo invece affrontare la complessità senza timore, porci domande, soprattutto quelle che riguardano il 'chi' , cioè ponendo al centro la persona”, ha detto riferendosi all'impegno dei cattolici in politica. E ha ammonito: “Guai ad avvelenare con la logica politica le relazioni ecclesiali!”. E ancora:“Guai a cadere nelle trappole a esempio delle finte contrapposizioni tra sociale e spirituale, o alle divisioni, spesso artificiose, sui temi etici”.

A tal proposito, monsignor Zuppi ha sottolineato la necessità per la Chiesa di“trovare nuove parole per nuove domande”, senza omologarsi “o dire quello che il mondo vuole sentirsi dire ma sapere dire le verità di sempre nella cultura o nelle categorie di oggi”.

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