Ecco i "cocchi" dei politici della sinistra

E non chiamateli anarchici. Ché l'anarchia, seppur tremenda, è una cosa seria

Ecco i "cocchi" dei politici della sinistra

E non chiamateli anarchici. Ché l'anarchia, seppur tremenda, è una cosa seria. Roba da uomini veri e pure con qualche ragione di interesse. Questi che il sabato pomeriggio all'ora dell'aperitivo sfasciano Milano, sono invece brutta roba. Delinquenti da strada che immaginano di riempire il vuoto cosmico delle loro vite con una foto sui giornali. Un attimo di notorietà con cui cercar di dare un senso al loro nulla di orizzonti e valori. Ma non sono loro da condannare, da sperare di vedere chiusi tra due cordoni della polizia e portati in una cella fredda e buia a purgare la loro arroganza. E magari a pagare i danni fatti ai negozianti o ai milanesi che si sono ritrovati la macchina sotto casa sfasciata dalla loro pretesa di impunità. A dover essere portati in cella sono i politici della sinistra. Tutti. Quelli che questi delinquenti li hanno coccolati e lusingati per anni, facendo finta di non vedere dove portava la loro deriva ideologica e criminale. Quelli che urlavano e continuano a urlare al pericolo della violenza fascista, mentre lisciano il pelo ai centri sociali diventati i veri covi dell'illegalità. Perché stupirsi oggi quando bastava vedere le violenze del primo maggio del 2015, il giorno dell'inaugurazione dell'Expo a Milano? Bastava fotografarli e andarli a prendere uno per uno. Non serviva finire lontano, bastava consultare la mappa dei centri sociali che ammorbano la città e aspettano solo l'occasione per sfogare la loro frustrazione politica e umana prendendo a mazzate negozi, automobili e quello che capita loro a tiro. E allora, tanto per non far nomi, sarebbe interessante sapere cosa pensano e soprattutto cosa intendano fare di questi bravi ragazzi dei centri sociali, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il candidato del centrosinistra alla regione Pierfrancesco Majorino, gli aspiranti segretari del Partito democratico Nicola Zingaretti, Elly Schlein, Gianni Cuperlo e Paola De Micheli. Immaginano magari per il futuro di smetterla di trincerarsi dietro il solito comodo antifascismo di maniera e affrontare finalmente il problema della violenza rossa? Perché oggi, diciamolo chiaro, la violenza è solo e unicamente di sinistra.

Chi attenta al vivere sereno della comunità non sono i fascisti, ma solo comunisti, ex comunisti e para comunisti. E i loro complici, i politici della sinistra che siedono comodamente (e ipocritamente) nelle poltrone delle istituzioni.

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