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Ecco i due ostacoli che rischiano (già) di far saltare Conte

Le Amministrative saranno il primo banco di prova per il nuovo leader grillino: Roma e Napoli vanno vinte, altrimenti Giuseppi rischia grosso. E intanto Di Maio nell'ombra...

Ecco i due ostacoli che rischiano (già) di far saltare Conte

Il braccio di ferro tra Giuseppe Conte e Davide Casaleggio sulla lista degli iscritti è terminato dopo mesi di tira e molla che di fatto hanno impedito all'ex presidente del Consiglio di far decollare il proprio progetto di rifondazione del Movimento 5 Stelle. L'avvocato per il momento può esultare, ma sa benissimo che gli ostacoli lungo il percorso sono molteplici e la sua nuova avventura alla guida dei pentastellati sarà tutt'altro che priva di mine. Il primo banco di prova per il leader in pectore dei 5S saranno le elezioni Amministrative, un appuntamento in cui i grillini hanno sempre fatto fatica. Però per il Movimento c'è un imperativo che non ammette alibi: vincere a Roma e a Napoli.

Conte rischia grosso

Per l'ex premier c'è un serio rischio che potrebbe metterlo già in discussione a pochissimo tempo dalla sua nuova veste. I pentastellati della prima ora non hanno dubbi: "Lì si vedrà di che pasta è fatto il suo nuovo movimento ma soprattutto di che pasta è fatto Giuseppe Conte". Ma ce la farà Conte a trionfare in queste due città? Si tratta di un obiettivo piuttosto ambizioso. Non tanto per Napoli, dove l'alleanza con il centrosinistra potrebbe essere vittoriosa. Nella Capitale invece la vittoria di Virginia Raggi sembra essere poco realizzabile, visto che gli ultimi sondaggi danno in netto vantaggio il centrodestra e Gualtieri del Partito democratico. Non a caso il trionfo della Raggi viene considerato "irrealistico": arrivare al ballottaggio sarebbe un gran successo, ma viene visto come un miraggio. Per le altre città invece è stata fissata l'asticella del 15% da superare.

Di Maio nell'ombra...

Cosa succederà se il nuovo Movimento 5 Stelle di Conte non riuscisse a superare la sfida? A quel punto si aprirebbero giochi interni e potrebbe partire la resa dei conti in grado di minare gli equilibri. Anche perché, scrive Marco Antonellis su Italia Oggi, c'è già chi è pronto a sfidarlo per la guida del M5S qualora Giuseppi non riuscisse a portare a casa sia Roma sia Napoli. "Luigi Di Maio non vede l'ora di riprendersi la leadership", spiega infatti chi lo conosce bene.

Uno stimolo sempre più forte soprattutto considerando che a inizio 2022 il premier Mario Draghi potrebbe salire al Quirinale facendo cadere il governo. Da qui il timore di rimanere con l'aria nelle mani: "È un'idea che non ha mai abbandonato".

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