Ecco il partito delle multe con l'asse M5s-Lega-Pd

Ok gialloverde alla proposta dem: pure le ditte private potranno sanzionare i divieti di sosta

Ecco il partito delle multe con l'asse M5s-Lega-Pd

In Parlamento nasce il partito delle multe. Lega, Pd e Movimento 5 stelle vogliono tartassare gli italiani, assegnando il potere di sanzionare gli automobilisti, per le violazioni al codice della strada, anche a dipendenti di società private di parcheggi e addetti del trasporto pubblico. È pronto un provvedimento che mette sullo stesso piano polizia municipale e dipendenti di società private. Il partito delle multe è stato battezzato dall'Anci, l'associazione nazionale dei Comuni, che grazie all'incasso delle multe proverà a risanare le casse degli enti pubblici. Operazione che, questa volta sì, potrebbe aprire la strada a un movimento dei gilet gialli in Italia, pronto a scendere in piazza contro il partito delle multe.

Ieri nella commissione Trasporti della Camera dei Deputati è arrivata la miniriforma del codice della strada, che dovrebbe ottenere il via libera dell'Aula prima della pausa estiva. Con la riforma è arrivato anche il blitz del partito delle multe. Lega e M5s hanno dato l'ok a un emendamento del Pd a firma Davide Gariglio, che «trasforma in pubblici ufficiali i dipendenti privati delle società di parcheggio e di trasporto pubblico e dà loro mano libera per poter fare multe per divieto di sosta al di fuori di quelle che fino ad oggi sono state le loro competenze». Solo Forza Italia e Fratelli d'Italia hanno detto no. Con l'emendamento alla proposta di legge sul codice della strada, in pratica non è necessario più avere la qualifica giuridica di vigile urbano o pubblico ufficiale per sanzionare un'auto in divieto di sosta. Ma anche per multare automobilisti che violano il codice della strada. Grazie a Lega, Pd e M5s, tutti i dipendenti di ditte private, che gestiscono aree di sosta e parcheggi pubblici, potranno fare multe. Emendamento che va nella direzione opposta della proposta di Simone Baldelli, parlamentare di Forza Italia, che sta portando avanti la battaglia per cancellare tutte le multe effettuate dagli ausiliari del traffico. «Esattamente il contrario di quello che la proposta di legge a mia prima firma puntava a fare spiega Baldelli - cioè contenere i poteri degli ausiliari privati della sosta, così come sancito dalla Corte di Cassazione. Inoltre il comma 5 apre alle società di parcheggi privati in concessione e di trasporti pubblici il business del recupero dei pagamenti». La risposta di Pd, M5s e Lega è stata quella di allargare ancora di più l'ambito di applicazione. Un intervento suggerito dall'Anci, che in questo modo cerca di fare gli interessi di Comuni spendaccioni e con i bilanci in rosso. Grazie alle multe, gli enti locali metteranno una toppa alle finanze in affanno. A discapito di chi? Dei cittadini. Ma il partito delle multe va avanti. E punta ad ampliare il giro d'affari. Un volume economico già pari a quattro miliardi di euro l'anno, quelle sulle contravvenzioni. Secondo gli ultimi dati, forniti dall'Anci, gli enti locali monetizzano (incassano materialmente) ogni anno, grazie alle multe, circa 1 miliardo e 500 milioni di euro. Il primato spetta al Comune di Milano: il popolo milanese è il più multato d'Italia. La giunta guidata dal sindaco Pd Beppe Sala apposta ogni anno in bilancio 330 milioni di euro per le multe elevate. Circa 700mila verbali sono firmati dagli ausiliari del traffico. Per un incasso annuo di 30 milioni di euro. Ma la metà delle contravvenzioni sono illegittime: in 350mila casi, infatti, gli ausiliari non avrebbero potuto sanzionare l'automobilista.

Quindici milioni di euro non erano, dunque, dovuti alle casse del Comune di Milano. Perché gli ausiliari avrebbero potuto effettuare sanzioni solo sulle strisce blu. Ma ora, con l'emendamento del partito delle multe, non ci sarà più alcun freno.

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