Crollo di consensi per il Pd da Nord a Sud. A Milano, dove l’ex commissario straordinario dell’Expo Beppe Sala sembrava destinato a vincere a mani basse, ha racimolato solo uno zero virgola di vantaggio sul suo avversario di centrodestra, Stefani Parisi. Nel capoluogo lombardo, dal punto di vista delle percentuali il Pd resta attorno al 28% ma in termini assoluti perde 25mila voti. Va molto peggio, come prevedibile, a Roma dove il partito crolla dal 26 al 17% con -71mila voti assoluti. A Napoli il Pd passa dal 16 all’11% perdendo 28mila voti. A Bologna i voti persi sono 12mila, mentre a Torino ben 32mila con il Pd che perde 5 punti percentuali (da 34,5 al 29,8%).
Il calo tocca anche gli altri due capoluoghi di Regione dove si votava, Cagliari e Trieste. Nel primo caso il Pd perde 5mila voti nonostante il sindaco uscente di Sel, Massimo Zedda, abbia vinto al primo turno, mentre nel secondo caso passa dal 23% al 18,7%. Flop anche in altre due roccaforti rosse: Grosseto (dal 28% al 19%) e Carbonia (dal 36 al 18%).
In Emilia si votava anche a Rimini e Ravenna, dove il Pd perde rispettivamente il 4 e il 7%, mentre a Cosenza non supera il 10%. È indicativo, invece, come il centrosinistra a Salerno, feudo del presidente De Luca, vinca al primo turno col 70% ma senza che il Pd abbia presentato il simbolo.
A Latina, dove il candidato del Pd non arriva al ballottaggio, i democratici perdono 5,5%, mentre a Benevento i democratici calano di 6 punti (dal 23 al 17%) così come a Brindisi passando dal 17 all’11%. Infine a Savona e a Varese si perdono rispettivamente 5 e 4 punti percentuali. Dovunque è una Caporetto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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