Avevo guardato con simpatia alla iniziativa di Giovanni Toti. L' avevo, anzi, auspicata,parlando con lui prima delle elezioni europee, io assolutamente favorevole alla candidatura di Berlusconi come beatificazione sulle rovine di quello che era stato un grande partito, lui contrario.
All' indomani del trionfo personale di Berlusconi,ma anche del drastico ridimensionamento del partito dal 14 all' 8,8%, entrambi avevamo avuto ragione. Le europee sono state una vittoria personale per Berlusconi ,ma una sconfitta politica. Sono state lo spartiacque tra il passato di un grande partito e di una grande idea ,e il futuro da disegnare. La questione mi è cara perché io ho anticipato di due anni Berlusconi in Parlamento,nel 1992,e ho visto nascere, nel 1993 ,Forza Italia ,e ne ho parlato per primo in televisione davanti a due altri testimoni, che fingevano di non sapere:Maurizio Costanzo ed Enrico Mentana. Da allora ho fiancheggiato Forza Italia, senza farne parte ,con la amicizia e la complicità di Berlusconi. Quando, pensando al futuro,ho immaginato Rinascimento, arrivando quasi a presentare le liste alle elezioni politiche, sono stato costretto, attraverso un tranello dello scomparso senatore Romani e di un tale Ferrara, a ritirarmi e a presentarmi, capolista, a Ferrara ,con Forza Italia. In quel momento, ormai lontano, l' urgenza era che Forza Italia non prendesse meno voti della Lega,e quindi io ero considerato più utile dentro. Ma, dopo quella prima e cocente sconfitta,è iniziato un declino di cui non è responsabile Berlusconi, ma la totale assenza di iniziativa politica e di personalità originali e nuove in Forza Italia. Quando ,con le europee ,si è puntualmente verificato quello che ho detto sopra ,pur essendo un obiettivo riscatto l' elezione di Berlusconi(dopo l' inaudita,arbitraria e ingiusta espulsione dal Senato),Toti ha visto confermato il suo sinistro presagio e l' inizio della fine di Forza Italia. Una doppia verità'.Nessun dubbio che Forza Italia sia Berlusconi: hanno ragione le pie donne che gli fanno coro e lo difendono anche da Toti. Ma non da se stesso.
Berlusconi ha un passato più grande del suo futuro;e questo è ineluttabile. Né può pensare, perché è contro natura, di far diventare futuro il passato. Sofia Loren non può recitare la parte di Giulietta ,e Berlusconi che,come Sofia Loren resiste al tempo, non può incarnare la parte di Romeo. La politica è un rapporto amoroso fra il leader e il popolo. Il popolo è femmina e il principe è il maschio che la travolge e la conquista. Così pensava Machiavelli. L' esperienza è utile,ma non è più seducente. Per questo era giusto che, senza perdere ciò che resta del passato, una forza politica nuova, con nuovi attori, con un attor giovane, come è stato ed e' Salvini,avendo rinnovato la Lega nord fino a farla diventare un partito nazionale, si presentasse , e si presenti, audace e attraente al popolo dei giovani. Non a un' Altra Italia, ma all' Italia del presente ,con un' offerta nuova e carica di idee e di passione. Senza indugi. Subito. E questa è stata l' intuizione, legata alla prospettiva delle primarie, di Toti.
Se si votasse , come ancora è possibile, il 29 settembre (giorno del compleanno di Berlusconi), quale Forza Italia si presenterebbe alle elezioni? E con quale carico di passato ,e di cristallizzazione della sua classe dirigente,senza potenza di attrazione? Non c' era e non c' è tempo da perdere. Per questo sono andato , dopo lunghi conversari con Toti, convinto di portare vitalita' ed entusiasmo a una cerimonia fondativa ,che salvaguardasse l' eredità di Berlusconi nelle sue attuali dimensioni ,e mostrasse uno spirito nuovo e una rinnovata capacità di seduzione. Il Padre eterno manda il Figlio, che è se stesso, a diffondere il suo verbo. Lui sta sopra e dietro. Cristo avanza. L' ardita metafora serve a dire come io vedo il futuro di una forza politica che non sia costituita di superstiti militanti e apparati ,ma sia carica di energia e proposte nuove.
Ed ero andato per dirlo ,ma mi sono reso conto che Toti, mentre affermava questa visione, la contraddiceva nel realizzarla ,avendo iniziato ,con la claque di suoi elettori liguri ,la propria campagna elettorale per le primarie,senza che circolassero idee e concezioni politiche e prospettive,ma soltanto la esibizione fragilmente muscolare dei suoi illusi sostenitori.Un luogo di discussione,con contributi di pensieri e di riflessioni,si è tramutato nella triste esibizione delle proprie (modeste) truppe.
Non una assemblea aperta.
Un' occasione mancata. E, ancora una volta,una opportunità perduta per un confronto di visioni e di modelli. Da quello che ha schierato ,capiamo che Toti perderà le primarie , per carenza di idee e di carisma; farà una piccola corrente ligure ,e forse non arriverà nemmeno a candidarsi per la legittima interdizione di Berlusconi. Farà una cosa nuova, allora? Sua,fuori di Forza Italia,inevitabilmente?Ma non è abbastanza nuovo , abbastanza libero e abbastanza originale,dal momento(preciso momento:quando Berlusconi lo esibì al suo fianco sul balcone di un resort)che,come Alfano, esiste soltanto perché Berlusconi lo ha nominato, e non ha la forza per muoversi da solo. Forse Berlusconi lo perdonerà per il suo ardimento,così come ha tentato di arginarlo nominandolo coordinatore in condominio con la fascinosa e ambiziosa Carfagna, pensando non di metterli a confronto ma di assorbirli entrambi.
Toti ha avuto il coraggio di muoversi da solo verso un nuovo partito che non potrà fare, perché non ha la personalità per fare una cosa nuova, né per guidare il partito del Padre eterno. Per la riuscita del suo incontro sarebbe stata fondamentale la presenza di Berlusconi.
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