Ecco la vendetta di Obama sulla Russia: espulsi in 35 per le interferenze sul voto

Mosca durissima: "Barack avvelena il futuro. Aspettatevi rappresaglie"

Ecco la vendetta di Obama sulla Russia: espulsi in 35 per le interferenze sul voto

New York - È un finale al cardiopalma quello del secondo mandato di Barack Obama alla Casa Bianca: dopo gli sviluppi sul fronte del processo di pace in Medio Oriente con l'astensione in Consiglio di Sicurezza Onu, il presidente americano uscente alza la voce nei rapporti contro la Russia, ordinando una serie di sanzioni contro dirigenti del governo e dell'intelligence di Mosca in risposta agli attacchi hacker a partiti, associazioni e università americane condotti durante le elezioni rubando le password e creando siti civetta, come ha rivelato ieri l'Fbi. A meno di tre settimane da quando cederà il testimone di Pennsylvania Avenue a Donald Trump, Obama ha deciso alcune misure restrittive, che come ha spiegato lui stesso, costituiscono una risposta ai tentativi di «nuocere agli interessi americani». Il Commander in Chief Usa ha firmato una serie di ritorsioni contro Mosca, accusata dalla Cia e dal governo di aver interferito nelle elezioni dell'8 novembre per favorire il tycoon, precisando che «tutti gli americani dovrebbero essere allarmati dalle azioni russe». Le sanzioni colpiranno nove tra entità e individui: si tratta del Gru e dell'Fsb, ossia dell'intelligence militare per l'estero e del controspionaggio (le due principali agenzie di 007 russe), quattro ufficiali del Gru e di tre compagnie che hanno fornito supporto materiale alle cyber operazioni del Gru. Una delle azioni decise da Obama prevede inoltre l'espulsione di 35 membri dell'intelligence di Mosca. Secondo il Dipartimento di Stato, i diplomatici a cui è stato ordinato di lasciare il paese poiché persone non gradite sono funzionari operanti in America che «hanno agito in modo incoerente con il loro status diplomatico o consolare», e probabilmente per essere stati coinvolti in attività di spionaggio. L'ordine prevede che lascino il Paese entro 72 ore, insieme ai loro familiari. Le misure decise da Obama sono senza precedenti, e si tratta della prima volta che i nomi dei funzionari russi coinvolti nei cyberattacchi sono resi pubblici, comparendo nella lista delle misure restrittive.

Immediata la reazione del Cremlino, che ha assicurato una risposta «adeguata», anche se rimane da vedere come si comporterà Trump non appena si insedierà alla Casa Bianca il prossimo 20 gennaio. La Russia ha avvertito gli Stati Uniti che saranno adottate adeguate rappresaglie alla decisione di Obama.

Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha accusato il presidente uscente di voler «avvelenare il futuro e distruggere definitivamente le relazioni tra Usa e Russia che hanno già raggiunto il punto più basso» con lui alla Casa Bianca. Peskov ha aggiunto che Mosca «reagirà in modo adeguato basandosi sul principio della reciprocità». Facile aspettarsi l'espulsione di diplomatici Usa dalla Russia. Sempre che Trump...

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