Economisti, sociologi, psicologi, giuristi. La task force per definire le regole del lavoro

I "cervelli" con il compito di definire i nuovi protocolli per la sicurezza

Economisti, sociologi, psicologi, giuristi. La task force per definire le regole del lavoro

Il compito è assai delicato: traghettare il Paese oltre l'emergenza, che ormai non è più solo sanitaria ma soprattutto economica. E per questo serviva un profilo dall'indiscussa autorevolezza internazionale, come quello di Vittorio Colao. Messo dal premier Conte alla guida di una task force di economisti, manager, sociologi, psicologi, esperti del lavoro, con deleghe ministeriali, che dovranno risollevare l'Italia dalla stagnazione economica in cui è precipitata a causa dell'epidemia che ha di fatto paralizzato quasi tutte le attività produttive.

Chi non può operare in smartworking è fermo da un pezzo. Con conseguenze drammatiche per i bilanci familiari e per l'economia del Paese. Impressionante il numero di chi si è dovuto fermare fornito ieri da Sergio Iavicoli, direttore Inail, nel corso della conferenza stampa all'Istituto superiore di sanità: «Sono 7 milioni e 784mila i lavoratori sospesi, un terzo della forza lavoro del paese». È soprattutto a loro che dovrà pensare Colao e il gruppo di esperti che dirige, confrontandosi per ogni passaggio con il comitato tecnico scientifico. «Dobbiamo inventarci nuovi modelli organizzativi nel lavoro, modelli più innovativi che tengano conto della qualità della vita», ha detto il premier Conte spiegando di aver firmato il decreto per la fase 2. L'altro pilastro su cui poggerà la ripartenza del Paese è un protocollo per la sicurezza sui luoghi di lavoro per tenere a bada l'infezione quando dovremo cominciare a convivere con il virus. Insieme a Colao lavoreranno alcune eccellenze del nostro Paese, alcune risiedono anche all'estero. Nella conferenza stampa il premier ne ha citati solo alcuni, come l'ex presidente Istat, Enrico Giovannini, lo psichiatra Carlo Maggini, gli economisti Marianna Mazzuccato, che insegna a Londra, Enrico Moretti di Berkeley, Raffaela Sadun di Harvard. Poi ci sono Elisabetta Camussi, professoressa di psicologia sociale alla Bicocca, Roberto Cingolani, responsabile Innovazione tecnologica di Leonardo, già Direttore scientifico dell'Istituto Italiano di Tecnologia, Riccardo Cristadoro, consigliere economico del presidente del Consiglio.

Il loro compito sarà quello di «studiare processi razionali per ripensare l'organizzazione della nostra vita. Finché non verrà scoperto un vaccino per il Covid-19, cioè, sarà necessario studiare un sistema di convivenza civile che consenta ai cittadini di proseguire il proprio lavoro e le proprie attività evitando una ripresa dei contagi, ma soprattutto dovranno dare una prospettiva di lungo respiro all'economia del Paese. Parlando della fase 2 il presidente del Consiglio Conte ha anche citato la necessità di ripensare alle logiche dei trasporti.

«Sono onorato di poter contribuire a

disegnare la ripartenza del Paese dopo la crisi e ringrazio il premier Conte per la fiducia. Porterò le proposte dell'Alleanza per lo sviluppo sostenibile per superare le difficoltà dell'Italia», ha commentato Giovannini.

PaTa

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