La campagna elettorale in EmIlia Romagna, con le imminenti elezioni regionali il 26 gennaio, innervosisce il Pd che ha una fifa blu di perdere anche quella regione. Ma in loro soccorso interviene la sentenza della Cassazione sull'indagine di Bibbiano, dove alcuni bambini sono stati dati in affido ai servizi sociali, separandoli ingiustamente dalle proprie famiglie.
Per i giudici, infatti, Andrea Carletti, il sindaco di Bibbiano accusato di abuso d'ufficio e falso per l'affidamento di locali per la cura di minori, può tornare in libertà. «Dopo la revoca delle misure, Carletti può tornare a fare il sindaco in municipio a Bibbiano, nel pieno delle sue funzioni», ha detto il prefetto di Reggio Emilia, Maria Grazia Forte, reintegrandolo.
Carletti venne prima arrestato, poi messo ai domiciliari e infine costretto all'obbligo di dimora. Il primo cittadino era stato sospeso dal ruolo su decisione del prefetto e si era autosospeso dal Pd. Ora potrà affrontare a piede libero il processo (per la metà di dicembre è prevista la chiusura delle indagini preliminari) assieme agli altri 28 indagati nell'inchiesta «Angeli e Demoni» condotta dalla procura di Reggio Emilia.
La decisione della Cassazione ha fatto ringalluzzire molti esponenti del Pd che parlano di «macchina del fango» e si scagliano soprattutto contro la candidata del centrodestra alle regionali Lucia Borgonzoni, in testa nei sondaggi (45,5%) sul governatore uscente del Pd, Stefano Bonaccini (40,6%). Quest'ultimo si limita a dire: «Credo che qualcuno dovrebbe farsi qualche domanda». La senatrice leghista Borgonzoni tempo fa era andata in aula con una maglietta con su scritto «Parlateci di Bibbiano», accusando i 5 Stelle di fare il governo con il «partito di Bibbiano». Stefano Vaccari, della segreteria nazionale Pd, scrive infatti: «Ora, cara Borgonzoni, parlatene voi di Bibbiano se avete una dignità e fatelo per chiedere scusa e dire che avete giocato con la vita di una persona. A questo punto chi risarcirà il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, dal linciaggio mediatico e politico di cui è stato vittima in questi mesi?»
Lo stesso Luigi Di Maio aveva definito il Pd «il partito di Bibbiano» che «toglie i bambini alle famiglie» per «venderli». E i democratici avevano minacciato querela. Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, che oggi governa con il M5s, si prende una rivincita: «A chi ha utilizzato una storia di cronaca giudiziaria per organizzarci una campagna politica dico nuovamente: vergognatevi!»
«Senza parole per la speculazione politica fatta in questi mesi», il commento di Alessia Morani, deputata del Pd e sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico. Ed Emanuele Fiano, deputato Pd laconico: «La giustizia prima o poi arriva». Pure Matteo Renzi, leader di Italia viva, ci mette il becco: «Una montagna di fango vergognosa contro un uomo che non meritava quel trattamento. In attesa che qualcuno chieda scusa, un abbraccio a quel sindaco. Non smetteremo mai di chiedere giustizia e verità contro il populismo e gli slogan».
Ma al principe degli slogan, risponde il leader della Lega, Matteo Salvini: «Le uniche scuse devono farle coloro che senza motivo hanno portato via i bambini alle loro famiglie e coloro che hanno coperto questo indegno sistema». Per la Lega i democratici sono «pilateschi» nel discolparsi preventivamente, «invece di avere a cuore il supremo interesse dei minori».
Infatti ora viene da chiedersi: visto che
Carletti potrebbe essere innocente, allora il sistema di affidi illeciti di minori scoppiato in Val d'Enza nel giugno scorso, era tutto uno scherzo o ci saranno pure dei responsabili? A rimetterci, finora, sono solo quei bimbi.
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