Cronache

Elicottero scomparso, trovati i resti sul monte. Non ci sono superstiti

Sono 7 le vittime dello schianto: il pilota e sei passeggeri stranieri in viaggio d'affari

Elicottero scomparso, trovati i resti sul monte. Non ci sono superstiti

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Li hanno trovati. Non erano dove li stavano cercando, ma più a nord. E sono, purtroppo, tutti morti. Dopo tre giorni e due notti la ricerca dei sette passeggeri dell'elicottero precipitato sull'appennino reggiano-modenese si è conclusa tragicamente: nessuno si è salvato in quella che verrà registrata come la più grande sciagura italiana che abbia coinvolto un elicottero. Il pilota Corrado Levorin, 33 anni, padovano, e i sei passeggeri in viaggio di lavoro - i turchi Kenar Serhat, Cez Arif, Ilker Ucak, Erbilaltug Bulent e i libanesi Chadi Kreidy e Tarek El Tayak - sono morti, probabilmente nell'impatto con il bosco. I resti dell'A119 Koala, decollato da Lucca giovedì mattina, se ne stavano lì, verso il passo degli Scaloni, nel letto del torrente Lama, dove avevano formato un piccolo cratere. Il riverbero fra fumo e cenere, gli alberi bruciati intorno hanno attirato l'attenzione di un elicottero della Finanza. Preziose anche le segnalazioni di un runner che si stava allenando fra il rifugio Battisti e le pendici del monte Cusna. Già, il gigante dell'appennino, con i suoi 2120 metri di quota può diventare un muro invalicabile con quel suo pendio croce e delizia per gli amanti della montagna. D'inverno brilla di un bianco abbacinante, ma d'estate si mimetizza fra le altre punte del crinale. Ed è forse questa la prima causa dello schianto: mentre indagano la procura di Reggio Emilia e la prefettura di Modena, l'Agenzia nazionale sicurezza del volo ha aperto una inchiesta, condividendo i dati con i governi turco e libanese. I primi rilievi parlano di una possibile perdita di orientamento che ha portato l'elicottero dritto contro il monte e poi giù nella valletta. Ora al tempo del dolore, si aggiunge quello degli interrogativi. La Avio Helicopters di Thiene, nel vicentino, stava gestendo il trasferimento dalla Toscana a Resana, provincia di Treviso. Un volo di routine, per chi come Levorin, pilota commerciale definito esperto e coscienzioso. Giovedì mattina, però, il cielo fra le Apuane e il crinale era tormentato da temporali, lampi e tuoni. Prima dello schianto, dal velivolo sarebbe partito anche un video: sono pochi secondi che uno dei passeggeri libanesi invia al figlio, forse proprio per mostrargli il fronte temporalesco che l'elicottero stava per attraversare. Poi il silenzio. Le ultime celle sia del velivolo, sia dei cellulari dei passeggeri agganciano Pievepelago, poetico borgo ai piedi di san Pellegrino in Alpe, uno dei grandi valichi della Garfagnana. È lì che si concentrano le ricerche, ma la zona è vastissima oltre che in gran parte disabitata.

Ieri le operazioni di recupero sono andate avanti per l'intera giornata: «Non riusciamo ad arrivare nemmeno col verricello», ha spiegato uno dei soccorritori dell'aeronautica militare. «Siamo costernati», ha detto Giuliano Gelain, amministratore della cartiera trevigiana Roto Cart verso cui era diretto l'elicottero.

Da tre giorni il velivolo faceva la spola con la Toscana per condurre i vari buyer in visita allo stabilimento.

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