Cronache

Emis Killa: "Riccione come Marsiglia, la sera fa paura"

Il rapper: "Una volta ci si andava a divertirsi, servirebbero le manganellate sulla ginocchia"

Emis Killa: "Riccione come Marsiglia, la sera fa paura"

«Riccione è diventata Marsiglia comunque. Una volta i giovani andavano lì a divertirsi, le famiglie anche. Ora dopo le diciotto, se sei un bravo ragazzo, devi avere paura a farti una passeggiata sul lungomare. Le manganellate nelle ginocchia ci vogliono». È il tweet con cui Emis Killa (all'anagrafe Emiliano Rudolf Giambelli, da Vimercate), rapper milanese, parla della città romagnola.

In realtà il suo sfogo social era iniziato, veemente e indignato, sulla pressione fiscale nel nostro Paese: «Ogni anno in questo periodo si pagano le tasse e mi ricordo di quanto questo Paese sia governato da dei ladri. Lo stato è mio socio al 50% (anche più) e in cambio mi offre un panino di me...da. A me e a tutti voi. Prima o poi mi levo dal ca...o. Giuro su mia madre». Poi, quando qualche internauta ha osato fargli presente che, vista la sua situazione economica, è normale che versi più contributi di altri, il nervosismo è salito e il raggio di insoddisfazione si è esteso. Prima, il rapper ha mandato verbalmente a stendere l'anonimo malcapitato «Questo deve essere uno di quelli che non fanno un cao». Poi si è dedicato all'escalation di lamentele. Passando al tema sicurezza e al giudizio su Riccione. «Tanto per rimanere in tema...», scrive (prima di uscire di tema), e poi paragona la città romagnola a Marsiglia.

A quel punto, in risposta al tweet del rapper ne sono arrivati altri, molti altri E tutti di tenore sostenuto... Si passa dal «vabbé basta una nucleare sull'Italia e siamo felici tutti», al «che posto di m.». C'è chi prende la palla al balzo della provocazione del rapper e allora parla di manganelli e taser. «Verissimo Emi. In molte città italiane ci vorrebbero persone apposta a battagliare le zone con manganelli e teaser. Basta scherzare, con certi personaggi va usato il pugno di ferro».

E poi c'è chi evidentemente preoccupato e intimorito dalla situazione nella movida romagnola, ammette che qualcosa si è guastato e ormai non funziona decisamente più. «È molto difficile per me dire queste parole ma nei tre mesi estivi Riccione e Rimini non esistono più, sono in mano ad una delinquenza fuori dal comune. È rimasta solo la soluzione della linea dura». Insomma un acceso e colorito dibattito alla moda rapper. Dove forse, Emis Killa, tutti i torti non ha, linguaggio e rispostacce a parte.

Chissà ora, se sulla sua denuncia verseranno Fuoco e benzina per farla divampare o Parole di ghiaccio per spegnerla.

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