Economia

Emissioni, stangata fino a 2.500 euro. Ecco i modelli più penalizzati da Bmw e Renault fino alla Fiat 500L

Ma non c'è chiarezza neppure sul bonus per chi acquista veicoli elettrici o ibridi. Il caso delle moto e degli scooter "green"

Emissioni, stangata fino a 2.500 euro. Ecco i modelli più penalizzati da Bmw e Renault fino alla Fiat 500L

Quando l'idea è rivoluzionaria, l'eccitazione di chi la presenta supera di gran lunga l'attenzione alla possibilità di applicarla senza intoppi nei termini prefissati. L'introduzione del bonus/malus che entra in vigore oggi, non fa eccezione, e la data del primo marzo è stata raggiunta con la classica approssimazione all'italiana, che ha fatto più volte pensare a un rinvio. Le uniche certezze sono legate agli importi che peseranno sulle auto che superano la soglia dei 160 grammi per km di CO2 (gas climalterante e non inquinante).

Si parte da una tassa aggiuntiva di 1.100 euro per le auto con emissioni fino a 175 grammi, di 1.600 euro per quelli che arrivano a 200 grammi, 2.000 per chi raggiunge i 250 grammi e 2.500 euro per le auto che superano questo limite.

Una divisione che porterà terremoti tra le gamme in stock, visto che all'interno di una stessa famiglia lo stesso modello con il medesimo motore può subire trattamenti diversi. Come le piccole Suzuki Jimny: la versione 1.5 automatica sarà esentata, mentre quella con cambio automatico sarà penalizzata di 1.100 euro.

Restano ancora da chiarire le modalità di applicazione del tributo. E non c'è maggiore chiarezza nemmeno sul fronte del bonus riservato a chi acquista veicoli elettrici e ibridi. L'ecobonus non è riservato esclusivamente alle auto, ma è esteso a pulmini e camper, oltre che alle due ruote. Gli importi, anche in questi casi, variano in funzione delle caratteristiche dei veicoli e raggiungono un tetto di 6mila euro per chi rottama una vecchia auto, per passare a un mezzo di trasporto elettrico o ibrido a basse emissioni: da 0 fino a 20 g/km di CO2. Scendono invece a 4mila euro se lo stesso veicolo è acquistato senza demolire quello più anziano.

I contributi sono fissati in 2.500 e 1.500 euro, sempre con la discriminante della rottamazione, in caso di motori con emissioni tra 21 e 70 g/km. In ogni caso, l'applicazione dell'incentivo dipende dal prezzo di listino dell'auto nuova, che non deve superare i 54.900 euro. Ciò significa che non si potrà acquistare una Jaguar I-Pace, troppo costosa, mentre la scelta può spaziare dalla piccola Smart Fortwo EQ fino alla Tesla Model 3.

Le regole per gli ecobonus per le due ruote sono differenti, poiché non fissano importi determinati e sono sempre vincolati alla rottamazione. È richiesta la rottamazione di una moto o di un ciclomotore con omologazione Euro 0, 1 o 2, che dev'essere di proprietà di chi passa a un veicolo green da almeno 12 mesi. Anche qui le norme sono poco chiare, visto che in passato i libretti di circolazione dei veicoli fino a 50 cc non erano nominativi; quindi, se un motorino è rimasto in cantina senza aggiornare la targa, non è possibile dimostrarne la proprietà. In ogni caso, a beneficiare del provvedimento saranno i due ruote più ecologici divisi in due categorie: con velocità fino a 45 km/h o con potenza fino a 11 kW (15 cavalli). Il contributo è fissato fino al 30% del prezzo di listino, con un tetto di 3mila euro.

Lo sconto vale per l'acquisto di due ruote green che non costano più di 10mila euro o, meglio, ogni euro che supera quel limite dovrà essere integralmente sborsato dall'acquirente.

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