Emorragia M5s: lasciano altri tre parlamentari

Continua la fuga dai gruppi stellati a Montecitorio e Palazzo Madama: oggi si dimettono i senatori Vacciano e Simeoni, oltre al deputato Iannuzzi (figlio della Simeoni)

La senatrice (ex) stellata Ivana Simeoni
La senatrice (ex) stellata Ivana Simeoni

È un lunedì da incubo, per il M5s. In una sola giornata si sono dimessi i senatori Giuseppe Vacciano e Ivana Simeoni, oltre al deputato Cristian Iannuzzi, che è figlio della stessa Simeoni.

Vacciano, che era tesoriere del gruppo stellato a Palazzo Madama, si è dimesso con una mail indirizzata ai colleghi: avrebbe già indirizzato la lettera anche al presidente dell'Aula Piero Grasso. Per una curiosa coincidenza, è proprio alla figura della seconda carica dello Stato che è legato uno dei primi episodi di frizione tra il senatore Vacciano e il gruppo parlamentare grillino.

Subito dopo essere stato eletto a Palazzo Madama, Vacciano fu uno dei dieci dissidenti a votare l'attuale presidente del Senato, in disaccordo rispetto alla linea ufficiale del Movimento. Da fonti del M5s in Senato si apprende che il senatore dimissionario non avrebbe fornito spiegazioni in merito alle proprie dimissioni.

Nel primo pomeriggio, Vacciano ha pubblicato un post su Facebook in cui spiega i motivi delle proprie dimissioni irrevocabili: "Reitererò le dimissioni dal Senato fino alla loro accettazione che mi auguro avvenga al più presto. - spiega Vacciano - Chiarisco che l’eventuale assegnazione al gruppo misto in caso di estromissione dal gruppo M5S è inevitabile sino al momento in cui verranno accettate le dimissioni. E’ un obbligo, non una scelta."

Iannuzzi, invece, ha scelto di annunciare le proprie dimissioni con un tweet: "Oggi ho rassegnato le dimissioni dal Parlamento con gli altri due portavoce di Latina - cinguetta l'onorevole stellato - Il rispetto di princìpi e regole vale più di una poltrona."

Gli addii, però, potrebbero non fermarsi qui: il deputato Aris Prodani ha attaccato i propri colleghi di partito alla Camera proprio durante lo streaming voluto dai Cinque Stelle. "Il mio gruppo - ha affermato il parlamentare parlando in commissione Bilancio in merito alla 'sdemanializzazione' del porto di Trieste- mi ha impedito di svolgere il mio ruolo di parlamentare. Ho presentato due emendamenti concordati con i consiglieri di Trieste, ma non sono mai stati trasmessi alla commissione. Per questo, mi vedo costretto a sottoscrivere due emendamenti della Lega Nord.

Prendo atto che il mio gruppo mi ha impedito di fare il mio lavoro".

Gli addi al Movimento in Parlamento dall'inizio della legislatura salgono così a ventisei (su centosessantatre eletti). Un trend preoccupante, che pare inarrestabile.

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