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Il piano contro il caro energia: cosa farà il governo

In Cdm scatta l'allarme per l'aumento dei prezzi: "Sta erodendo la redditività dell'attività economica". Dall'Energy Recovery Fund agli aiuti di Stato: ecco le ipotesi sul tavolo

Il piano contro il caro energia: cosa farà il governo

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera a un disegno di legge sullo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane. Il provvedimento introduce misure, anche fiscali, per sostenere la crescita dei Comuni montani e per contrastarne lo spopolamento. Oltre agli argomenti all'ordine del giorno, nel corso del Cdm si sono tenute due informative relative all'impatto della guerra in Ucraina sul tessuto economico e produttivo italiano: a farlo sono stati Stefano Patuanelli (Politiche agricole) e Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico).

L'allarme in Cdm

Il grillino Stefano Patuanelli durante il Consiglio dei ministri ha fatto luce sull'aumento generalizzato di quasi tutte le materie prime e dei costi energetici, ovvero la causa delle maggiori preoccupazioni per gli italiani. Una situazione che "sta progressivamente erodendo la redditività dell'attività economica": il risultato è che il settore agroalimentare "non riesce più a redistribuire gli aumenti lungo la filiera produttiva".

Le ipotesi

Sulla linea di quanto avvenuto nell'ambito europeo per contrastare le drammatiche conseguenze economiche causate dalla pandemia da Covid-19, Patuanelli ha chiesto di adottare un Energy Recovery Fund finanziato dal debito pubblico europeo comune: a suo giudizio questa rappresenta "la soluzione preferibile, forse l'unica, per fronteggiare una situazione inedita e straordinaria di vertiginoso aumento dei prezzi".

Sul tavolo è stata posta la necessità di avviare con urgenza un confronto in ambito europeo finalizzato ad affrontare anche il riorientamento della Pac e la deroga sulla disciplina degli aiuti di Stato per l'agroalimentare. Nell'ambito delle regole sugli aiuti di Stato, invece, "è necessario attivare un regime di aiuto straordinario sul modello dell'emergenza Covid" così come un programma straordinario di ristrutturazione del debito delle imprese agricole "in deroga alle norme sugli aiuti di Stato".

Si pensa ad esempio all'introduzione di un contributo flat ex-novo per tutte le superfici agricole utilizzate, "per ammortizzare l'incremento dei costi di produzione". Un ulteriore intervento potrebbe riguardare la rimozione del vincolo al non incremento della superficie irrigabile, "per aumentare la produttività del settore agroalimentare". Si potrebbe pure garantire una moratoria alle scadenze dei termini relativi all'indebitamento in essere con istituti di credito o altri operatori e sospendere gli oneri previdenziali a carico dei datori di lavoro.

Nel ventaglio delle opzioni rientra anche l'aumento della percentuale dei pagamenti accoppiati per le produzioni più strategiche e per le quali la Ue non è autosufficiente (come proteine vegetali, cereali). Oppure l'utilizzo "a fini produttivi" delle superfici lasciate a riposo e di tutti i pascoli, "anche se parzialmente occupati da vegetazione arbustiva spontanea".

Patuanelli ha riportato poi alcuni dati: tra i fornitori del nostro Paese l'Ucraina nel 2021 ha fornito il 3% delle importazioni di frumento tenero e il 13% di mais; invece la quota dell'Ungheria è rispettivamente del 23% e del 32%. Il ministro ha sottolineato che la diversificazione dei mercati di approvvigionamento "è in gran parte possibile e implica il dover ricorrere, in primo luogo, ad altri Paesi europei, come ad esempio Francia e Germania per quanto riguarda il frumento tenero".

Sviluppo delle zone montane

Il Cdm, su proposta del ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, ha approvato in esame preliminare un provvedimento che introduce misure finalizzate a favorire lo sviluppo economico e la ripresa di tanti territori che avranno l'opportunità di diventare sempre più una risorsa per il Paese. Un testo unitario e sistematico di interventi normativi per la riduzione delle condizioni di svantaggio dei Comuni montani.

Il disegno di legge interviene, in modo particolare, attraverso lo sviluppo di 6 punti cardine: sanità di montagna; scuole di montagna; servizi di telefonia mobile e accesso a internet; incentivi agli imprenditori agricoli e forestali; misure fiscali di favore per le imprese montane "giovani"; misura "Io resto in montagna".

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