Dopo il divieto, imposto da Matteo Renzi, a ministri e politici di accettare inviti dai programmi di La7, in particolare da Lilli Gruber, Corrado Formigli e Giovanni Floris, a parlare è Enrico Mentana.
Dalle pagine de Il Fatto Quotidiano, il direttore de La7 parla della relazione tra Renzi e la sua televisione: ""Non saprei definire il rapporto, se rovinato o compromesso. Di sicuro il presidente del Consiglio, martedì scorso, ha visto la trasmissione di Floris e non c'è stata una corrispondenza di amorosi sensi".
La reazione del presidente del consiglio è stata "tuoni molto forti e fulmini vistosi contro La7, perchè, forse, considera il pensiero renziano penalizzato, compresso fra voci politiche e gionalistiche avverse".
E poi le ragioni della rottura: "È causa della vera asimmetria di questa battaglia, che non sta tanto nell'eterogeo fronte del No, ceh vede affiancati D'Alema e Brunetta, Zagrebelsky e Salvini, Di Battista e Fini, contrapposto al Pd renziano con ben pochi compagnons de route, ma nel ruolo attivo di molti nostri colleghi: pienamente legittimo, e però ingombrante".
E infine aggiunge: "Diciamo che l'arrabbiatura di Renzi è prematura , se non proprio preconcetta.
D'ora in poi il problema però si pone, nel nostro interesse in rapporto ai telespettatori, non per mero rispetto della par condicio o per compiacere lo schiaramento che ne ha meno. E questo si può ottenere senza cenusurare o lasciare a casa nessuno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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