
Le opposizioni non trovano argomenti validi per criticare Meloni e il suo governo e si rifuggiano nel tentativo di delegittimazione politica, con risultati imbarazzanti

La campagna mediatica di Piazzapulita, trasmessa sulla tv di Urbano Cairo, è finita nel mirino degli inquirenti, che indagano su “invii” di file riservati da parte del finanziere presunto infedele in servizio alla Dia, Pasquale Striano, proprio ai colleghi del Domani

Mentre la mano sinistra muove la regia tv e guida anche l’impero Rcs, la mano destra incassa dal governo i contributi all’editoria

Nella puntata sugli Angelucci riciclati i dossieraggi del finanziere. Il ruolo dei cronisti (indagati) del "Domani"

Ogni giorno La7 ci offre lo stesso piatto rosso: tutti gli ospiti e i conduttori sono di sinistra. Non se ne può più di questi programmi tutti uguali. Va bene la critica, ma avercela così con il governo fa anche un po' ridere.

Urbano Cairo è un imprenditore proprietario del Corriere della Sera, del Torino calcio e della rete televisiva La 7. L'unico difetto della sua televisione, che è molto ben fatta, è di essere dominata dai comunisti, o meglio i progressisti come amano definirsi. Questa è una cosa veramente fastidiosa perché si ha la sensazione non di essere davanti al teleschermo, ma di essere a botteghe oscure.

"Spero che venga un ictus a Salvini". Sono le parole pronunciate durante Propaganda Live su La 7 da un comico. Solo dopo 20 minuti da questa vergognosa uscita è intervenuto il conduttore Zorro, il quale si è scusato con il ministro. Dal mondo politico della sinistra nessuna condanna. Del resto siamo abituati perché quando le offese arrivano da sinistra sono delle boutade, quando arrivano da destra sono cattivi fascisti.

Il conduttore approfitta di una domanda del suo telequiz per lanciare un'esortazione pro-migranti: "Non ci rubano il lavoro". Poi l'allusione alla premier e al leader leghista

La parlamentare Fdi spiega il motivo della sua reazione provocatoria durante un dibattito tv. "Furfaro mi ha tolto la dignità di parola, ma una condanna non può essere a vita"

