Da un anno Sergio Marchionne era affetto da una grave malattia e periodicamente si recava all'Ospedale universitario di Zurigo per sottoporsi alle terapie del caso. A comunicarlo, il giorno successivo la scomparsa dell'ex ad di Fca e numero uno di Ferrari, è la stessa direzione dell'ospedale svizzero. Di fatto, queste poche righe smentirebbero la versione fatta filtrare poche tempo dopo la notizia del decesso, secondo cui il top manager era stato ricoverato per un intervento alla spalla destra, dolorante da tempo, e aveva cessato di vivere a causa di complicazioni seguite da due arresti cardiaci, il secondo fatale. Inoltre, si precisava che Marchionne non era malato di tumore.
La nota dell'ospedale svizzero arriva nella stesso giornata in cui il papà di Manuela Battezzato ha riferito all'edizione torinese del Corriere della Sera, che «Marchionne un anno fa aveva smesso di fumare e sembrava che le sue condizioni di salute stessero migliorando. Lui non si è mai fermato. Ma era chiaro a tutti che non stesse bene. Il suo fisico si era asciugato e lui era affaticato e respirava con molta fatica. Eppure era sempre in movimento. Una persona provata, ma tutto sommato serena». Il papà di Manuela ricorda anche come «Sergio avesse fissato una riunione per questi giorni e che alla vigilia del ricovero era tranquillo». Inevitabile, poi, il dubbio: «A volte penso che se non fossero andati in Svizzera forse sarebbe stato diverso, se si fosse fatto operare alle Molinette, qui in Italia... Forse non era nella condizione di affrontare un'operazione. È arrivato in clinica fisicamente provato». Lo stato fisico precario di Marchionne era stato notato il 26 giugno scorso a Roma, sia per il gonfiore anomalo sia per il modo con cui prendeva fiato durante il suo intervento all'Arma dei Carabinieri e dialogando con i giornalisti.
Intanto Fca fa sapere, anche a beneficio degli investitori, di non essere stata a conoscenza dei fatti relativi allo stato di salute di Marchionne. «La società - viene sottolineato - ha appreso che il dottor Marchionne aveva subito un intervento chirurgico e ha emesso una dichiarazione al riguardo. Venerdì 20 luglio la società è stata informata dalla famiglia del dottor Marchionne, senza alcun dettaglio, del serio deterioramento delle sue condizioni e che di conseguenza egli non sarebbe stato in grado di tornare al lavoro. La società ha quindi prontamente assunto e annunciato le necessarie iniziative il giorno seguente».
Massima riservatezza anche sulle esequie dell'ex ad di Fca, che si sarebbero svolte in forma riservatissima in Svizzera. Nessuna cerimonia religiosa visto che Marchionne era anche ateo. «Tutti sapevamo della sua generosità verso il prossimo - spiega un conoscente - ma tutto è sempre stato coperto dal riserbo». Nella sua nota, l'ospedale svizzero si rivolge anche ai familiari del top manager: «Nonostante il ricorso a tutti i trattamenti offerti dalla medicina più all'avanguardia, il signor Marchionne è purtroppo venuto a mancare. Addolorati oltremisura per la sua scomparsa, rivolgiamo alla famiglia il nostro più accorato cordoglio». E, a proposito della privacy che ha caratterizzato tutta la drammatica vicenda: «Attribuiamo enorme importanza al segreto professionale, e questo vale in egual misura per tutti i pazienti e le pazienti. Lo stato di salute è materia del/della paziente o dei relativi famìliari. Per questo motivo fino a questo momento l'USZ non ha preso posizione in merito all'ospedalizzazione e al trattamento del signor Sergio Marchionne».
Un'ultima puntualizzazione: «Attualmente l'USZ è oggetto di diverse voci tendenziose da parte dei media relativamente alla sua cura. Questa nota è stata diramata al fine di frenare il susseguirsi di ulteriori speculazioni».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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