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Era già tutto scritto, Tosi voleva lasciare la Lega un mese prima della rottura con Salvini

La registrazione del sito "tosipresidente.it" è avvenuta il 17 febbraio, un mese prima dell'incontro che segnò la rottura

Era già tutto scritto, Tosi voleva lasciare la Lega un mese prima della rottura con Salvini

Un "teatrino" mediatico? Sembrerebbe di sì. La rottura tra il leader del Carroccio, Matteo Salvini, e Flavio Tosi, sindaco di Verona e segretario veneto della Lega, aveva fatto versare fiumi di inchiostro e di parole. Infatti, dopo settimane di instabilità, discussioni e frecciatine, arrivò il divorzio definitivo.

La causa del dissenso é stata la decisione del segretario Tosi di stabilire liste, alleanze e candidati per le prossime elezioni regionali, senza sentire nè il parere di Salvini nè quello del candidato presidente, Luca Zaia. Eppure, qualcosa non torna. Secondo quanto riferito dal sito Dagospia, la registrazione del sito "tosipresidente.it" sarebbe avvenuta il 17 febbraio, un mese prima dell'incontro che segnò la rottura tra Salvini e Toti. Insomma, un mese intero di battute al veleno, dichiarazioni enigmatici e chili di "forse" e "vedremo", avevano un obiettivo ormai chiaro: Tosi stava preparando la strada, anche mediatica, alla sua discesa in campo alla presidenza della Regione cercando di lasciare il cerino in mano a qualcun altro.

Il 16 febbraio Tosi aveva riunito il Consiglio veneto e imposto il blitz contro Salvini e contro Zaia su liste e candidature, poi il giorno dopo aveva dato via libera ad Alessandro Scardino per registrare il sito "Tosipresidente.it". Lo stesso Scardino che aveva curato la presentazione di Ricostruiamo il Paese al PalaBam di Mantova (ottobre 2013), in cui Tosi diceva di voler gettare le basi alla sua candidatura alle Primarie del centrodestra.

Ma non solo. Ci sarebbero stati anche gli spazi per le affissioni prenotati già a metà gennaio dagli emissari di Tosi. Insomma, tutto studiato a tavolino e almeno un mese di prese in giro. Eppure alla Lega devono aver sentito che l'intera faccenda puzzava di bruciato.

Infatti, commissariando la segreteria veneta, Salvini ha costretto Tosi a venire allo scoperto mettendo fine alla fiction creata ad arte.

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