"Era vernice lavabile, bisogna ascoltare". Arriva il soccorso rosso agli ecoteppisti

Dal Pd a Europa Verde, passando per i 5S e i sessantottini: fronte compatto

"Era vernice lavabile, bisogna ascoltare". Arriva il soccorso rosso agli ecoteppisti

Sono ragazzi, che sarà mai. E la vernice era pure lavabile. Nemmeno l'atto vandalico a base di vernice rossa sulla prestigiosa facciata del Senato riesce a mettere d'accordo la politica. E se il centrodestra, ovviamente, stigmatizza il blitz contro le Istituzioni da parte degli ambientalisti di Ultima Generazione la sinistra si divide tra chi appoggia apertamente le ragioni degli eco-teppisti e chi li perdona, li blandisce e giustifica il loro gesto. In una riedizione, per fortuna non drammatica, del vecchio adagio dei «compagni che sbagliano». Un vizio antico, slavato a colpi di greenwashing. Farsa non tragedia, anche se l'azione degli ecologisti rimane gravissima.

Per il Pd e il M5s i ragazzi vanno ascoltati. E pazienza se i tre giovani - scarcerati ieri - erano già stati denunciati per i blocchi stradali sul Grande Raccordo Anulare di Roma. E non fa niente se la Questura di Pavia ha chiesto un anno di obbligo di dimora per l'attivista di Voghera, bollando il movimento Ultima Generazione come «oltranzista». «Il gesto di questi ragazzi che hanno lanciato vernice sulla facciata del Senato non è giusto, ma non li state ascoltando! Dobbiamo ascoltarli!», si agita sui social Patty L'Abbate, vicepresidente grillina della Commissione Ambiente e Infrastrutture della Camera. Ma soprattutto colei che si è definita una fautrice dell'«economia circolare della cacca». Una che nella scorsa legislatura aveva proposto di alimentare gli autobus con un serbatoio pieno di escrementi. L'«economista ecologica» del M5s parla di un governo che non pensa al futuro dei giovani ma solo a «reprimere la loro libertà a manifestare». Poi abbiamo il deputato del Pd Matteo Orfini, che twitta indignato: «Su questa storia della vernice (lavabile) tirata sul Senato mi pare si stia esagerando. Tre arresti (!) e dichiarazioni che nemmeno di fronte ad atti terroristici. Le istituzioni, quando sono forti, rispondono col dialogo anche alle provocazioni e alle proteste più dure».Si sofferma sulle caratteristiche tecniche della vernice anche Nicola Fratoianni, parlamentare eletto con Verdi e Sinistra, leader di Sinistra Italiana: «Può non piacere la vernice (lavabile...) sulla facciata del Senato, lo comprendo. Ma la violenza verbale e giustizialista con cui la politica sta rispondendo a queste forme di protesta, non pare proporzionata, su questa vicenda c'è un coro stonato». Vandali sì, però con l'inchiostro simpatico. Il portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli fa sfoggio di benaltrismo: «E allora la Lega, che deve 49 milioni di euro?».

Va oltre il deputato di Verdi-Sinistra Marco Grimaldi: «Prima di esprimere solidarietà a un portone già ripulito, mi sento vicino a tutti quei ragazzi e quelle ragazze che nel mondo lottano per l'unica Terra che abbiamo». Tra i giornalisti è deciso più che mai il direttore di Domani, Stefano Feltri. «Hanno ragione gli attivisti che imbrattano il Senato, chi offende la Repubblica è chi osserva passivamente la crisi climatica dall'interno dei palazzi e non chi li spruzza di vernice», scrive Feltri nel suo editoriale per il giornale di Carlo De Benedetti. Riemerge dal '68 Mario Capanna: «Lotta giusta e arresti esagerati, hanno solo lanciato vernice».

Infine ci sono loro, gli attivisti di Ultima Generazione, come Carlotta che attacca su Radio Cusano Campus: «Grave è l'inerzia sulla crisi climatica, il nostro non è un tentativo di sensibilizzare, è un grido di allarme». Allarme rosso, ma lavabile.

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