Leopoldo Wick si è sempre professato innocente. E lo ha fatto anche ieri, proprio mentre i giudici lo condannavano all'ergastolo e le famiglie degli anziani che ha ucciso non gli staccavano gli occhi di dosso.
L'infermiere ascolano di 59 anni secondo la Corte d'Assise di Macerata è responsabile di 8 omicidi premeditati e di 4 tentati omicidi premeditati per le morti sospette nella Rsa di Offida avvenute tra il 2017 e il 2018. La corte, dopo cinque ore di camera di consiglio, ha dato ragione infatti al pm secondo il quale l'uomo che aveva ucciso i pazienti mediante indebita e massiccia somministrazione di farmaci.
Pagherà, quindi, per sette degli otto delitti e per uno dei quattro tentati e gli è stata anche contestata anche l'aggravante di aver commesso i fatti con mezzi insidiosi, somministrazioni di insulina e psicofarmaci.
L'infermiere era finito in carcere nel giugno 2020. Alcuni parenti delle vittime si erano accorti che le condizioni cliniche dei loro cari erano precipitate inesorabilmente nel giro di pochi giorni e avevano sporto denuncia per fare chiarezza. Anche una collega dell'imputato si era allarmata per l'escalation dei decessi che si erano verificati tra il 2017 e il 2018. Decessi che avvenivano sempre quando Wick era al lavoro. Tra le morti sospette c'era stata anche quella della madre del sindaco di Offida.
Dalle cartelle cliniche sequestrate dagli inquirenti era emerso chiaramente che erano stati somministrati agli anziani insulina, anticoaugulanti e promazina in quantità spropositata. Ma nessuno dei medici aveva mai richiesto o avallato quelle terapie. I decessi, poi, erano diminuiti quando era stata aperta l'inchiesta per far luce su tutta la vicenda ed era venuto fuori che Wick, in un'occasione, si era comportato in modo assurdo, esplodendo due colpi di pistola mentre era sul posto di lavoro.
Ieri la Corte d'Assise ha stabilito una provvisionale di ristoro per le parti civili, col risarcimento vero e proprio da quantificare in separata sede. Disposto anche l'isolamento diurno a carico dell'infermiere, che è stato assolto per un caso di omicidio e per i restanti tre di tentato omicidio.
Nel procedimento è presente quale responsabile civile l'Asur Marche Area vasta 5 e 46 parti civili, soprattutto parenti degli anziani deceduti e messi in pericolo dalla condotta del 59enne.
«È una sentenza giusta, ma probabilmente faremo appello per i casi in cui Wick è stato assolto - ha commentato il procuratore capo di Ascoli Piceno, Umberto Monti - fermo restando che prima leggeremo approfonditamente le motivazioni della sentenza. Quando viene condannato qualcuno non c'è mai soddisfazione. Dico solo che ritengo questa sentenza giusta al termine di un processo molto complesso.
La sentenza certamente rende giustizia alle parti offese per i casi in cui Wick è stato giudicato colpevole». Poi un pensiero a chi ha preso parte alle indagini. «È stato riconosciuta - conclude Monti - la bontà del lavoro della Procura, dei carabinieri, della medicina legale dell'Area vasta 5 di Ascoli, dei consulenti».
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