Gli errori di Renzi e Alfano: «Costi e oneri tutti sulle spalle dell'Italia»

«Il governo Renzi ha commesso un vero suicidio. La decisione dell'Ue di aprire una procedura per la mancata identificazione dei profughi è la conseguenza dei cattivi accordi sulla loro ricollocazione. L'intesa sulle quote per spostare 40mila profughi in altri Paesi è un ginepraio. Prima potevamo anche non identificarli e nessuno poteva dirci nulla... Accettando l'intesa per la ricollocazione abbiamo accettato gli impegni che ci vengono rinfacciati». Il senatore Mario Mauro, ex ministro della Difesa e membro della commissione Affari Costituzionali, accusa il governo Renzi di aver offerto alla Ue il pretesto per sanzionarlo. Senza ascoltare chi in Parlamento prevedeva l'inevitabile procedura sanzionatoria. «A giugno - ricorda Mauro - durante le audizioni con il ministro dell'Interno Angelino Alfano e quello degli Esteri Paolo Gentiloni anticipai più volte le possibili conseguenze e segnalai gli atti per scongiurare la procedura di infrazione».Quindi ci siamo fregati da soli?«Peggio. Abbiamo stretto un accordo controproducente. Fino a quando sarà in vigore il trattato di Dublino l'intesa sulle quote non sarà un problema per chi accetta i migranti, ma per noi. Noi ci facciamo carico di tutte le spese d'identificazione e selezione dei profughi. Chi li accoglie si vede consegnare 200-300 persone già scremate e selezionate. A noi invece resta tutto il peggio, ovvero quei migranti irregolari che non sono ricollocabili e di cui dobbiamo farci carico».Di chi è la colpa?«Non so se ha sbagliato Alfano. Di certo ha sbagliato tutto il governo. E in primis chi si occupa di quelle materie».Secondo l'Ue mancano all'appello 94mila migranti: c'è un problema di sicurezza?«Soprattutto dopo le rivelazioni dell'intelligence Usa secondo cui l'Isis avrebbe messo le mani sulla realizzazione dei passaporti ufficiali producendone a migliaia».Lei e altri membri della Commissione siete rientrati dalla Turchia dove c'è allarme sui migranti in arrivo.«Uno studio dell'International center for migration policy development sottolinea che l'Europa non deve preoccuparsi solo dei 2 milioni di rifugiati siriani e afghani presenti oggi in Turchia, ma anche del milione e 400mila profughi siriani che rischiamo di mandare all'aria il Libano e dei quasi 9 milioni di sfollati che vagano all'interno della Siria. E per fermarli non basteranno i 3 miliardi promessi dalla Ue a Erdogan».

Perché ci ricatta o perché non rispetta gli accordi?«Perché alcune strategie degli ultimi mesi di Erdogan non sono diverse da quelle adottate da Gheddafi quando apriva e chiudeva il rubinetto dei profughi in base alle esigenze di potere contrattuale con l'Italia. Senza dimenticare che gioca un ruolo da vero e proprio signore della guerra sullo scenario del conflitto siriano dove le varie potenze regionali sono in lotta per l'egemonia».

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