Elezioni politiche 2022

Per gli esperti la mossa non sarà decisiva: "Effetti scarsi"

Per i sondaggisti la scelta di Giuseppi, che si presenterà ovunque possibile, non sposterà gli equilibri. Ma, almeno per Masia, la decisione può rafforzare l'immagine del Movimento

Per gli esperti  la mossa  non sarà decisiva: "Effetti scarsi"

La scelta di Giuseppe Conte di candidarsi in cinque collegi pone sul tavolo almeno una domanda: l'esposizione dell'ex «avvocato degli italiani» in più zone d'Italia comporterà qualche vantaggio per i grillini oppure no? Una cosa è certa: per il M5S, presentarsi con un capo di questa tipologia - Conte è stato premier per due volte durante la stessa legislatura, peraltro con due maggioranze di orientamento diverso - , rappresenta una novità. Come reagirà quel che è rimasto della base? Le risposte spettano ai sondaggisti e agli esperti di materia elettorale.

Secondo Lorenzo Pregliasco di YouTrend, la prima valutazione da fare riguarda la visibilità: «Di sicuro, la candidatura in più collegi comporta un vantaggio, ossia che il nome del candidato, in questo caso del leader del partito, diviene così visibile a più elettori. Dal punto di vista strettamente tattico - annota Pregliasco - può aiutare. Se non sbaglio pure Matteo Salvini fece la stessa mossa nel 2018: i vertici delle formazioni politiche pensano che apparire sulla scheda elettorale a un numero maggiore di elettori possa avere un effetto positivo». Il quesito di fondo riguarda però l'eventualità che la discesa in campo dell'ex presidente del Consiglio gialloverde e giallorosso modifichi in meglio o in peggio la performance elettorale pentastellata: «Parliamo di effetti minimi - continua - . Si tratta di cinque collegi, che coprono 1 milione e 200 mila cittadini l'uno. Non è una candidatura pervasiva in tutti i collegi d'Italia. In media, parliamo di un fattore molto relativo rispetto al totale della popolazione italiana». Il professor Pregliasco, però, prosegue con una valutazione che è forse in grado di spiegare in profondità le ragioni della mossa dell'avvocato originario di Volturara Appula: «Nei sondaggi nazionali, Conte può contare su un livello di fiducia che è comunque superiore a quello del M5S. Dunque, in astratto, possiamo ipotizzare che qualcosina possa portare. Detto questo - chiosa - parliamo di un piccolo nome stampato sulla scheda elettorale: non so quanti elettori decidano in base a questo. Penso che sia un dettaglio trascurabile, a dire il vero». Fabrizio Masia, direttore dell'istituto demoscopico Emg, premette: «Quella di candidarsi in più collegi è una disposizione consentita dalla legge: è naturale che i candidati più forti tra quelli di una lista tendano a presentarsi dove l'elettore, oltre al simbolo della formazione politica, possa vedere anche il nome forte. Quindi mi pare una scelta normale. Conte, negli ultimi mesi, ha interpretato forse meglio quelli che sono gli intendimenti del Movimento». La conclusione di Masia sembra vertere su un effetto positivo per i pentastellati.

L'ex premier, stando a quanto si è appreso nel corso di queste settimane, avrebbe voluto monopolizzare ancora di più la campagna elettorale del partito di Beppe Grillo, inserendo il proprio nome sul simbolo con cui i grillini si presenteranno ai cittadini. Proprio il fondatore del Movimento 5 Stelle si sarebbe opposto alla richiesta. Comunque sia, le valutazioni non possono che soffermarsi sulla portata dell'operazione che l'ex presidente del Consiglio sta per mettere in campo, sull'eventualità di rafforzare il messaggio politico in determinati contesti geografici e sul momento vissuto in questo momento dai pentastellati.

L'ex «avvocato degli italiani» ha percorso, come il M5S, una curva discendente in termini di appeal elettorale: qualunque sia la strategia per questa tornata, è ormai assodato che i fasti del passato, per i grillini, siano irraggiungibili.

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