Fabrizio Boschinostro inviato ad ArezzoDovevano essere 5mila, erano a malapena 500. I grillini ad Arezzo hanno fatto flop. Non solo perché il lìder maximo Beppe Grillo ha dato buca (in compenso si è presentato il sosia da Roma), ma soprattutto perché la ferita di Quarto brucia ancora. E fa strano sentire Alessandro Di Battista «il puro», accolto ad Arezzo come una star, parlare di «clan» riferendosi alle famiglie Boschi e Renzi («è una cricca d'affari senza scrupoli che passa sopra la vita dei cittadini»). Saltella come un pugile che sta per entrare sul ring, si toglie il giaccone malgrado i 3 gradi, lo arrotola e resta solo con un maglioncino azzurro da liceale. Una scheggia impazzita, salta sul palco e impugna il microfono come fosse una spada: «Un Paese distrutto più dalla sinistra che dal centrodestra. Mai l'avrei pensato». Usa agilmente termini come massoneria e 'ndrangheta: «Sono settimane che per senso di vergogna la Boschi non è presente nella sua città». Concetto ribadito dal cartello brandito dal manipolo di risparmiatori truffati («Ministra Boschi, Arezzo chiama»). «Il suo bravo padre andava a lavoro a piedi poi faceva affari con Flavio Carboni continua Di Battista - Freddi e glaciali, entrati in politica portando con sé le idee di Licio Gelli e della P2. Vili e sporchi ricattatori... e speriamo che mi querelino».Una buona parola non manca nemmeno per il procuratore capo di Arezzo che indaga su Banca Etruria, Roberto Rossi: «È diventato capo dei pm dopo aver archiviato le inchieste su papà Boschi per due volte, è consulente di Renzi e ora dovrebbe indagare sulla banca. Non lo so se uno così è al di sopra di ogni sospetto». Il «Dibba» si guadagna l'applauso più forte. «Vieni Luigggi». Sale Di Maio, impeccabile, camicia bianca, cravatta a righine e loden blu, già aria da capetto del Movimento: «Questo governo in 25 minuti ha fatto un decreto, di domenica e senza avvertire nessuno che senza alcuna pietà azzerava i risparmi di migliaia di italiani. Noi gli chiediamo in 20 minuti di fare un decreto per ridare i soldi a queste persone».Fuga da «Bancatraz» recita il volantino dell'associazione Vittime del salva-banche. E, infatti, in molti hanno già fatto cartella. Franco vaga con un cartello rosso, fronte-retro: «Sputino di Rignano a casa!» e «Pd+banche=cancro di Stato». Viene srotolato il grande striscione: «Sopra la banca la casta campa, sotto la banca l'Italia crepa». Angiolino Campigli, faccia da buono ma incavolato nero, ha sempre votato a sinistra: «Abbiamo scritto a Berlusconi. Lo vogliamo incontrare ad Arcore. Solo lui ci può salvare, perché è buono e generoso. Renzi e quelli del suo governo, invece, sono persone ciniche e cattive.
L'avesse fatto Berlusconi quello che hanno fatto loro con le banche, oggi ci sarebbe la rivoluzione nelle piazze e i parlamentari del Pd sarebbero in guerra. Invece qui con noi non si sono mai visti. Vergogna!».Angiolino risale in pullman e torna a Empoli con una promessa: «Renzi stia tranquillo, la prossima campagna elettorale gliela facciamo noi. Casa per casa. Gratis».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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