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Le "stoccate" di Draghi in Aula Cosa c'è dietro il suo discorso

Il premier nel suo discorso al Senato ha posto alcuni punti fermi. Dalle sue parole trapelano diverse frecciatine a leader politici e ministri: cambio di passo in vista rispetto all'epoca Conte?

Le "stoccate" di Draghi in Aula Cosa c'è dietro il suo discorso

Un discorso semplice, pulito, lineare, senza circonlocuzioni, che arriva dritto al punto. Si è presentato così Mario Draghi al Senato, leggendo il proprio intervento per ottenere la fiducia sulla base di un programma che guarda al futuro del Paese e alle sfide a cui saremo chiamati a rispondere. I pilastri dell'azione del suo governo sono stati via via snocciolati: lotta alla pandemia, campagna di vaccinazione, Recovery Fund, ambiente, istruzione, lavoro, pubblica amministrazione e nuove generazioni. Nel corso delle sue dichiarazioni non sono mancate frasi specifiche che possono essere intrepretate come "stoccate" alle posizioni assunte dai vari leader politici e alle strategie adottate nell'epoca Conte.

La comunicazione

Nei mesi della pandemia abbiamo assistito a una comunicazione eccessiva e confusionaria da parte del premier, che occupava tutti i canali di divulgazione per annunciare nuovi provvedimenti e regole al fine di limitare la diffusione del Coronavirus. Conferenze stampa in ritardo, spesso pasticciate, che hanno lasciato più di qualche dubbio agli italiani nonostante le infinite parole pronunciate da Giuseppe Conte. Lavoratori e studenti in bilico di decisioni spiegate in maniera non propio impeccabile, che non sempre trovavano delucidazioni nei testi dei vari Dpcm. Adesso però c'è da aspettarsi un cambio di passo in merito alla comunicazione tra Palazzo Chigi e gli italiani. "Ci impegniamo a informare i cittadini con sufficiente anticipo, per quanto compatibile con la rapida evoluzione della pandemia, di ogni cambiamento nelle regole", ha fatto sapere l'attuale presidente del Consiglio.

I vaccini

Sulla campagna di vaccinazione, che rappresenta la via d'uscita dall'incubo Covid-19, l'azione si baserà sulla mobilitazione di tutte le energie su cui possiamo contare, "ricorrendo alla protezione civile, alle forze armate, ai tanti volontari". Una vera e propria accelerazione rispetto alla strategia targata Domenico Arcuri, innamorato delle primule. A proposito, l'ex governatore della Bce ha tenuto a sottolineare che non bisognerà limitare le vaccinazioni all'interno di luoghi specifici, spesso ancora non pronti: "Abbiamo il dovere di renderle possibili in tutte le strutture disponibili, pubbliche e private".

La sanità

I progetti sanitari del Next Generation Eu dovranno porre porre le basi "per rafforzare la medicina territoriale e la telemedicina". Da qui la necessità di aprire un confronto a tutto campo sulla riforma della nostra sanità: "Il punto centrale è rafforzare e ridisegnare la sanità territoriale, realizzando una forte rete di servizi di base (case della comunità, ospedali di comunità, consultori, centri di salute mentale, centri di prossimità contro la povertà sanitaria)". Troppo tardi? Forse. Viste la centralità e l'urgenza di questi obiettivi indicati, evidentemente il ministro Roberto Speranza non è riuscito a raggiungerli nei mesi del suo operato.

La didattica a distanza

Bocciatura netta per la didattica a distanza. Draghi ha evidenziato come la pandemia abbia provocato ferite profonde anche sul piano educativo e culturale. È vero che le lezioni online hanno garantito una continuità del servizio scolastico, ma agli studenti - soprattutto a quelli delle secondarie di secondo grado - sono stati inevitabilmente arrecati danni e disagi. Nonostante Lucia Azzolina abbia provato a riportare i ragazzi in aula, la linea rigorista ha avuto la meglio e l'anno scolastico è stato drammaticamente condizionato, evidenziando tra l'altro diseguaglianze: "Un dato chiarisce meglio la dinamica attuale: a fronte di 1.696.300 studenti delle scuole secondarie di secondo grado, nella prima settimana di febbraio solo 1.039.372 studenti (il 61,2% del totale) ha avuto assicurato il servizio attraverso la didattica a distanza".

Il premier ha ribadito l'importanza di tornare alle lezioni in presenza: "Il ritorno a scuola deve avvenire in sicurezza". Magari rivedendo il disegno del percorso scolastico annuale e allineando il calendario scolastico alle esigenze derivanti dall'esperienza vissuta dall'inizio della pandemia: "Dobbiamo fare il possibile, con le modalità più adatte, per recuperare le ore di didattica in presenza perse lo scorso anno, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno in cui la didattica a distanza ha incontrato maggiori difficoltà".

L'Euro

Draghi è stato chiarissimo: dare la fiducia a questo governo "significa condividere l'irreversibilità della scelta dell'Euro, significa condividere la prospettiva di un'Unione Europea sempre più integrata". Una chiara presa di posizione dopo le recenti parole di Matteo Salvini, secondo cui "di irreversibile c'è solo la morte". Il presidente del Consiglio ha inoltre posto in evidenza che l'esecutivo nasce "nel solco dell'appartenenza del nostro Paese, come socio fondatore, all'Unione europea". Il leader della Lega non è andato assolutamente allo scontro. Anzi, ha recepito con piacere le direzioni illustrate da Draghi: "Più salute e meno tasse, più rimpatri e meno burocrazia, più cantieri e meno sprechi, responsabilità e rispetto nei confronti delle future generazioni, orgoglio di essere italiani. Ottimo punto di partenza, nel nome di efficienza, trasparenza e cambiamento.

La Lega c’è!".

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