Europa zona rossa. Stretta di Berlino: lockdown ai No Vax. "L'Italia sta meglio"

Tutto il continente in rosso e rosso scuro, tranne alcune aree del nostro Paese e della Spagna. Merkel: "Vorrei che fossimo come loro". E adesso la Germania va verso l'obbligo vaccinale

Europa zona rossa. Stretta di Berlino: lockdown ai No Vax. "L'Italia sta meglio"

Lockdown in arrivo per i non vaccinati, che potranno solo fare la spesa e andare in farmacia. Obbligo vaccinale entro i primi mesi dell'anno, febbraio o marzo al massimo. Poi il ritorno delle mascherine nelle scuole di ogni ordine e grado. Dalla Germania arriva un segnale per tutta Europa. La stretta è necessaria, indispensabile a questo punto, mentre l'intero vecchio continente si tinge di rosso e rosso scuro, prova che l'epidemia galoppa ovunque, tranne che in Italia e Spagna, unici due Paesi che presentano ancora alcune aree gialle sulla mappa del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). Ecco perché Angela Merkel non aspetta nemmeno di passare il testimone al suo successore, Olaf Scholz, che si insedierà l'8 dicembre alla guida del nuovo governo. È necessario agire subito, quanto meno anticipare ai tedeschi le nuove misure che entreranno presto in vigore in Germania, previo indispensabile via libera del Bundestag. Si tratta dell'ultimo atto da capo del governo di «Mutti», la «mamma» dei tedeschi, come loro stessi l'hanno soprannominata.

Gli ospedali sono «al limite delle loro capacità», spiega la cancelliera, nel giorno in cui celebra la fine del suo mandato. «La situazione è molto seria», aggiunge al termine della riunione tra i leader dei Laender e i rappresentanti del governo centrale. «Se avessimo un'incidenza come quella dell'Italia, starei meglio», aggiunge con riferimento al nostro Paese, che nonostante l'avanzata della pandemia sta resistendo meglio di altri all'avanzata delle nuove varianti. Eppure Frau Merkel non usa toni duri. Al contrario, si rivolge ai tedeschi: «La quarta ondata deve essere spezzata. Occorre un atto di solidarietà nazionale». Un concetto ribadito anche dal futuro cancelliere Scholz: «Si tratta di un grande sforzo collettivo, si tratta di solidarietà». La chiamano entrambi così, riferendosi alla necessità di un ulteriore sforzo collettivo per ridurre i decessi e le conseguenze devastanti del Covid-19. L'ultimo bollettino ha registrato 388 morti e 73.209 contagi in Germania. E il confronto con l'Italia, evidenziato dalla cancelliera in conferenza stampa, è impietoso: 57mila è la media dei nuovi contagi giornalieri nell'ultimo mese in Germania (circa 300 i decessi quotidiani) mentre nel nostro Paese nell'ultima settimana si è viaggiato intorno a quota 12mila casi quotidiani e 70 morti.

L'Austria aveva già fatto da apripista con le misure più restrittive del vecchio continente - lockdown per i non vaccinati e obbligo vaccinale - ma gli annunci che arrivano da Berlino hanno un peso diverso per la centralità e l'influenza della Germania nello scacchiere europeo, ma anche per la sua potenza sanitaria, prova che il Covid mette a durissima prova anche i Paesi più blindati. Ecco perché le misure annunciate a Berlino potrebbero fare presto scuola nel resto del continente. Nel frattempo prorogano quanto meno i termini della legge che avrebbe cancellato dal 15 dicembre la possibilità di proclamare lockdown generalizzati.

Pur chiamato lockdown per i non vaccinati, il provvedimento più forte è l'introduzione della regola del 2G in tutto il Paese. Nelle attività del tempo libero e nei negozi non essenziali l'accesso sarà concesso solamente a vaccinati (geimpft) o guariti (genesen) indipendentemente dai dati sull'infezione. Gli incontri privati di persone non vaccinate saranno limitati alla propria famiglia e ad altre due persone appartenenti a un solo nucleo familiare (i minori fino a 14 anni non saranno conteggiati).

Nelle aree in cui l'incidenza supererà i 350 nuovi casi per 100mila abitanti, alle feste private non saranno ammesse più di 50 persone e per i grandi eventi tetto massimo di 5mila spettatori al coperto e 15mila all'aperto. Si pensa anche al ritorno delle partite di calcio senza pubblico.

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