New York Ancora una sparatoria, e ancora in una scuola. L'America ripiomba nel dramma della follia omicida di un killer che ha aperto il fuoco sugli studenti, al liceo Marjory Stoneman Douglas di Parkland, in Florida. Secondo diversi media Usa il bilancio della sparatoria è molto pesante, almeno un morto, sarebbe un'insegnante che ha cercato di difendere i suoi ragazzi, e decine di feriti (dai 20 ai 50 come ha fatto sapere il Margate Fire Department). L'ufficio dello sceriffo della contea di Broward ha confermato che il sospetto autore è stato arrestato: sarebbe un ex studente, identificato come Nicholas Cruz, di 20 anni. Il giovane - che pare indossasse una maschera antigas e fosse pesantemente armato - è fuggito dalla scuola a nord di Ford Lauderdale ed è stato catturato a poco più di un chilometro di distanza. Altre fonti citate da Fox rivelano che l'autore ha contatti sui social media con diversi gruppi legati alle armi e ha partecipato a diverse chat su YouTube sulla produzione di bombe. Sarebbe anche un riservista dell'esercito, membro del programma di addestramento U.S. Army Junior Reserve Officers. «Nessun bambino, nessun insegnante o qualunque altra persona dovrebbe mai sentirsi insicuro in una scuola americana», ha scritto su Twitter il presidente Usa, Donald Trump, esprimendo le sue condoglianze alle vittime. «Ho appena parlato con il governatore Rick Scott - ha aggiunto - stiamo lavorando a stretto contatto con le forze dell'ordine». Mentre la first lady Melania, sempre su Twitter, ha affermato: «Il mio cuore è triste. Tutte le persone coinvolte sono nei miei pensieri e nelle mie preghiere». Tutto è iniziato intorno alle 14.20 locali, le 20.20 italiane. Le forze dell'ordine e le teste di cuoio accorse sul posto hanno ordinato ai circa 3.000 studenti e ai docenti di barricarsi nelle aule. Drammatiche le immagini riprese da uno studente con uno smartphone in una classe del liceo e mostrate dalla Cbs: si sentono le urla di terrore di ragazzi e ragazze e dell'insegnante. Tutti si buttano a terra per cercare riparo tra i banchi, oltre una decina i colpi esplosi, in due riprese e a ripetizione. «O mio Dio!», si sente urlare più volte, mentre si vede uno studente immobile a terra. «Sono chiuso all'interno della scuola, si parla di venti vittime. Ho paura», scrive invece su Twitter uno studente di nome Aidan dall'interno della scuola. Un copione ormai tristemente noto negli Stati Uniti.
Dall'inizio dell'anno - spiegano i dati dell'associazione Everytown For Gun Safety, che si batte per un maggiore controllo delle armi da fuoco - sono state 19 le scuole americane in cui si è verificata una sparatoria. L'episodio più grave finora era stato quello del 23 gennaio scorso, quando uno studente di 15 anni in un liceo del Kentucky uccise due ragazzi ferendone altri 20.VRob
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