I malumori per il nuovo «inchino» a Matteo Renzi non sono affatto sopiti dentro il Nuovo Centrodestra. Le dimissioni di Maurizio Lupi, caduto sotto il pressing del Pd, restano un boccone difficile da digerire. Certo il gruppo di coloro che ritengono imprescindibile l'alleanza con il partito di Via del Nazareno e la resistenza a oltranza nell'esecutivo appare maggioritario, perlomeno nei gruppi parlamentari. Diverso il discorso sul territorio. Chi ha meno da perdere inizia a domandarsi come tenere vivo il rapporto con gli elettori e quale identità proporre nel momento in cui ci si dovrà presentare al giudizio dei cittadini.
La Lombardia continua a essere l'epicentro di queste fibrillazioni. Per il coordinatore milanese di Ncd, Nicolò Mardegan, ad esempio, «la stragrande maggioranza dei nostri amministratori è stanca di questo abbraccio mortale con Renzi. Sono certo che il gruppo di amici di Ncd non rifiuterà su questo di aprire un confronto serio con la base. Molti amministratori e attivisti di Milano e della Lombardia credono nel progetto di Ncd ma sono preoccupati da questa drammatica alleanza politica con il Pd che rischia di farci perdere identità. Personalmente sono certo che, cacciando Lupi, Renzi abbia di fatto dichiarato guerra al Nord e nello specifico alla Lombardia».
Nell'ottica di un riequilibrio e di un riavvicinamento al perimetro del centrodestra, Mardegan, parlando con Formiche.net , avanza una proposta: una sfida per la leadership tra Alfano e Maurizio Lupi, magari tramite primarie. «Sarebbe affascinante, se siamo un partito che punta sulla base è giusto che il segretario sia scelto dal basso, anche se credo che siano troppi amici per farlo». In alternativa c'è un'altra soluzione: «Se Angelino proprio non vuole lasciare il ministero per seguire il partito, allora affidi la guida di Ncd a Lupi». Una possibilità che appare effettivamente in campo. Di certo in Lombardia, in assenza di una svolta, Ncd potrebbe perdere pezzi. E tanto Lupi quanto Roberto Formigoni stanno iniziando a compiere alcuni passi per costruire una candidatura alternativa al centrosinistra, in vista delle Comunali di Milano del 2016. «Intendiamo lanciare una riflessione» - dice Formigoni - «coinvolgendo ceti, associazioni e cittadini, su che cosa ha bisogno Milano» per tracciare «i punti prioritari di un programma». L'ex governatore dice di avere «molto apprezzato» le dichiarazioni di Mariastella Gelmini, che nei giorni scorsi aveva detto che Lupi rimane uno dei possibili candidati sindaci per il centrodestra: «Non le intendo solo come un gesto di cortesia personale a Lupi ma come la disponibilità politica a ragionare con noi».
Sullo sfondo continua il pressing di Nunzia De Girolamo, alla guida dell'ala più critica in Parlamento. «Quagliariello ha detto che faremo a breve una direzione nazionale? Benissimo, io a quella direzione presenterò un documento in quattro punti che per una forza come la nostra sono vitali.
Un documento, da mettere ai voti nella nostra assemblea nazionale e su cui è necessario realizzare un'ampia consultazione tra i nostri iscritti, per andare al confronto con Renzi. Se Renzi accetta i nostri punti, bene, altrimenti a mio giudizio dobbiamo ritirare la delegazione dal governo e passare all'appoggio esterno».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.