Cronache

I 3 nuovi indicatori per riaprire. Ecco che cosa può cambiare

In arrivo una nuova direttiva del generale Figliuolo per le riaperture: avrà un ruolo fondamentale l'avanzamento della campagna vaccinale nelle categorie fragili

I 3 nuovi indicatori per riaprire. Ecco che cosa può cambiare

Durante la conferenza stampa, Mario Draghi ha cercato di infondere fiducia al Paese, soprattutto dopo le manifestazioni e gli scontri di ieri. Il disagio sociale è altissimo, le attività commerciali e imprenditoriali sono sul baratro e chiedono di poter tornare a lavorare. Le riaperture fanno parte della road map di Mario Draghi ma sono necessariamente condizionate e nel corso della conferenza il presidente del Consiglio ha accennato ai parametri individuati con il generale Figliuolo per intraprendere la strada che porterà a un graduale, ritorno alla normalità già a partire dalle prossime settimane. I vaccini vera chiave di volta per il futuro.

Il vaccino sarà il parametro determinante per dettare la tabella di marcia delle riaperture del Paese. I prossimi giorni saranno fondamentali, perché il generale Francesco Paolo Figliuolo comunicherà la nuova direttiva che stabilità tempi e modi nelle riaperture. "Ci sarà una direttiva del generale Figliuolo, vedremo come inserire il parametro delle vaccinazioni delle categorie a rischio tra quelli che si usano per autorizzare le riaperture", ha detto Mario Draghi parlando in conferenza stampa.

Per Mario Draghi il piano vaccinale sarà cruciale per le prossime riaperture e in tal senso le Regioni hanno un ruolo fondale. L'avanzamento in ordine sparso nelle vaccinazioni potrebbe causare delle riaperture diversificate, come spiegato da Mario Draghi: "Ci sono Regioni molto avanzate con tante diversità, alcune molto insospettabili, per le Regioni che sono molto avanti è chiaro che sarà più semplice riaprire. C'è la volontà di vedere le prossime settimane come settimane di riaperture e non di chiusure".

Attualmente esiste la data del 30 aprile per pensare a nuove aperture, ma Mario Draghi è possibilista su probabili riaperture anticipate: "La data del 30 aprile è la scadenza dell'ultimo decreto, ma si dice anche che se l'andamento delle vaccinazioni e dei contagi mostrasse la possibilità si possono riconsiderare le cose anche prima, ma avere delle date significa che io conosca i parametri a una certa data". Il presidente del Consiglio ha dato una prima linea su quelli che potrebbero essere i parametri dei soggetti fragili: "Tanto più si procederà velocemente con le vaccinazioni delle categorie a rischio e tanto più si potrà riaprire, non serve avere il 30% della popolazione vaccinata, meglio avere il 100% delle classi a rischio".

Confermando che l'Italia ha il numero di dosi adeguate per vaccinare tutti i soggetti pià a rischio nelle prossime settimane, Mario Draghi ha ribadito che gli obiettivi annunciati sul numero di somministrazioni non sono cambiati dopo le indicazioni su AstraZeneca: "L'obiettivo di somministrare 500mila dosi al giorno di vaccino anti Covid è confermato". Un obiettivo ambizioso che risulta decisivo nell'ottica delle aperture.

Per pianificare i prossimi passi, quest'oggi Matteo Salvini ha avuto un incontro con Mario Draghi, di cui il leader della Lega si dice soddisfatto: "Noi chiediamo che i dati scientifici valgano sempre perché crediamo nella scienza. Se valgono per le zone rosse, la stessa scienza deve valere laddove i dati migliorano, quindi se dal rosso si passa al giallo che si possa passare dalla chiusura all'apertura". Proprio in base al sistema a colori e alle riaperture, Matteo Salvini ha sottolineato che "l'unico vero sostegno alle imprese e alle famiglie il ritorno al lavoro e alla normalità, almeno nelle zone considerate gialle.

Oggi ad esempio, se valessero le vecchie regole sarebbero almeno sei le regioni italiane fuori dal rischio pandemico".

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